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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Evade per la terza volta per cercare la droga: denunciata 39enne

"Sono uscita per cercare metadone" ha detto ai carabinieri

Si è ficcata nuovamente nei guai la 39enne M.S.: in giugno era finita in un’inchiesta antidroga dei carabinieri da qui gli arresti domiciliari, in settembre l’evasione che aveva replicato martedì scorso finendo in manette. La scorsa notte la terza evasione per i medesimi motivi come da lei stessa candidamente ammesso ai carabinieri della sezione radiomobile che l’hanno denunciata “Stavo male e sono uscita per cercare metadone”. 

Per questo motivo i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Reggio Emilia con l’accusa di evasione hanno denunciato la 39enne foggiana M.S., anagraficamente residente a Parma di fatto domiciliata presso l’abitazione di un’amica a Reggio Emilia dove beneficiava dei domiciliari per stupefacenti.

E’ successo questa notte poco prima delle 2.30 quando un equipaggio della sezione radiomobile si portava presso il domicilio della 39enne per verificarne la presenza in quanto ammessa a beneficiare dei domiciliari. Dopo aver suonato il citofono e appurato la sua assenza i militari l’hanno attesa per una mezzora per poi cercarla e trovarla lungo via Gorizia mentre era intenta a rincasare.

Ai militari quindi la “giustificazione” della sua uscita arbitraria che gli è costata la denuncia. La 39enne era stata arrestata l’11 giugno scorso nell’ambito dell’indagine denominata “Fast Car” condotta dai carabinieri reggiani mei confronti di 17 persone appartenenti ad un gruppo stabilmente dedito alla commissione di reati concernenti lo spaccio ed il traffico di sostanze stupefacenti continuati in concorso nonché di detenzione illegale di armi da fuoco.

Nel corso dell’operazione consistente nell’esecuzione di perquisizioni a carico degli indagati  la 39enne era stata arrestata unitamente ad altri 3 uomini per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. L’operazione Fast Car rivelò che il canale di rifornimento della cocaina era quella campano e lo stupefacente immesso sul mercato reggiano era proveniente dal quartiere Scampia di Napoli. Il giro di affari stimato era di circa 10 mila euro al giorno.

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