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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Cortile San Martino / Strada Provinciale 72 Burla

Evasione, Durante: "In via Burla il sistema di vigilanza è carente"

Intervista al responsabile Sappe Emilia Romagna dopo la fuga dei due detenuti albanesi dal carcere di Parma: "Situazione critica in tutta la regione, istituire una Commissione di controllo"

A tre giorni dall'evasione di due detenuti albanesi dall'istituto penitenziario di via Burla, il responsabile Sappe Emilia Romagna Giovanni Battista Durante non intende ascoltare in silenzio le polemiche avanzate da istituzioni e opinione pubblica sulle reponsabilità da parte del personale del carcere. Ferma la sua posizione circa l'assenza di reponsabilità interne, Durante ha avviato una battaglia sindacale per mettere alla luce la situazione critica nella quale il personale penitenziario lavora.

'SISTEMA DI VIGILANZA CARENTE'. "Al di là dei singoli episodi - sottolinea Durante - c'è scarsissima attenzione ai problemi legati alla sicurezza. Si sente parlare di indulto, di sovraffollamento, ma mai del problema sicurezza. Le carceri sono strutture sensibili dove è necessario che il sistema di sicurezza funzioni in modo ottimale. Nel carcere di via Burla ad esempio il sistema di vigilanza esterna è carente, ci dovrebbero essere 8 agenti sentinella invece ce ne sono solo 2, dovrebbe esserci una pattuglia esterna di controllo ma non c'è per carenza di personale. Manca un sistema funzionante anti intrusione e anti scavalcamento, davanti a tutto questo è difficile poter scongiurare fenomeni come quello accaduto pochi giorni fa".

Come segretario generale aggiunto e responsabile Sappe Emilia Romagna, Durante ha effettuato controlli a campione nelle altre carceri del territorio regionale, verificando come ci siano gravi problemi anche nelle altre carceri. "Nel carcere di Ferrara - sottolinea Durante - la situazione è critica, non funzionano i sistemi di sicurezza ed è previsto l'arrivo di 6 terroristi in quell'istituto". Tra le emergenze quella relativa proprio alla carenza di personale, che a livello nazionale riguarda 7500 persone in meno, mentre a livello regionale 650. Numeri che non rispecchiano a pieno le carenze della situazione attuale perchè sono riferiti a una previsione ministeriale risalente al 2001, quindi quando c'era un numero inferiore di detenuti. Una carenza di personale che si riflette, come ha sottolineato Durante, anche sul controllo stesso dei detenuti.

COMMISSIONE DI CONTROLLO. "Se il sistema anti intrusione antiscavalcamento funziona, i sensori inviano un segnale controllabile anche dai monitor della sala controllo video presente nel carcere. Ma spesso manca personale che stia a controllare gli schermi. Un paese che funziona non può permettere che accadano queste cose. Si parla dell'apertura di nuove carceri ma questo deve comportare un implemento del personale, altrimenti non ha alcun senso". Tra le richieste di cui il segretario Sappe si fa portavoce la necessità di garantire che in tutte le carceri funzionino i sistemi anti intrusione anti scavalcamento, avviare controlli serrati per verificare il corretto funzionamento dei sistemi di sicurezza in tutte le carceri anche attraverso l'istituzione di una commissione apposita e implementare il numero del personale in modo da garantire una presenza costante senza lasciare punti scoperti che diventerebbero sensibili sfociando in episodi gravi come quello del 2 febbraio scorso.

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