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Cronaca

INCHIESTA - Essere donna su Facebook è un inferno?

Tra molestie, uomini insistenti, videochiamate e foto al limite della decenza, abbiamo fatto un esperimento durato tre giorni: ecco il nostro racconto

Ricordo quand’ero un semplice ragazzino, nei primi anni duemila. C’era ovviamente internet, ma quasi non esistevano gli smartphone per come siamo abituati a vederli oggi. Le foto venivano impresse sui rullini o scattate con le prime macchine digitali. Non esistevano nè Facebook, nè Twitter: gli orizzonti di ciascuno di noi, a quell’età, erano forse lontani, ma comunque visibili ad occhio nudo. Ricordo anche di aver utilizzato un sito web nato per la condivisione di appunti per chattare con alcuni coetanei e, perchè no, cercare di fare qualche furtiva (ed innocua, vista l’età) conquista da poter poi raccontare agli amici.

No, non vi preoccupate. Non è l’inizio di un pistolotto sulle differenze generazionali, o su come le nuove tecnologie abbiano cambiato, nel bene o nel male, il modo di vivere di tutti i noi. È stata però una riflessione ricorrente durante l’esperimento che ho portato a termine nelle scorse settimane. Già, perchè al giorno d’oggi (quasi) tutti hanno uno smartphone, un computer, un account Facebook. In quegli anni al massimo si soffriva per gli schiaffoni dei genitori stanchi di pagare soldi (e neppure pochi) per sviluppare le foto tutte mosse e sfuocate della tua gita scolastica. Oggi è tutta una continua pioggia di selfie, mentre tutti conosciamo il significato della parola “sextape”, sia che i protagonisti siano delle celebrità, sia che invece si tratti di semplici persone ingenue e sprovvedute.

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