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Cronaca

Falsi invalidi, la Saccani: "I controlli danneggiano quelli veri"

L'assessore alle Politiche sociali della Provincia Marcella Saccani interviene sugli accertamenti di invalidità previsti dal governo: "Potrebbero diventare un boomerang mettendo in difficoltà i disabili gravi"

Vorremmo, per quel poco che ci è permesso, far sentire la nostra solidarietà alle persone con disabilità e alle loro famiglie, con la speranza che l’impegno finora assunto dalla nostra Regione e da molti Comuni mantenga salda la priorità di operare nel loro interesse”. È innanzitutto ai disabili e alle loro famiglie che arriva il sostegno dell’assessore alle Politiche sociali della Provincia Marcella Saccani, che interviene a proposito degli accertamenti di invalidità previsti dal governo per arginare il fenomeno dei “falsi invalidi”: controlli che per certi versi rischiano di diventare un boomerang, mettendo in difficoltà persone con disabilità vere e gravi.

“La manovra finanziaria del Governo – spiega Marcella Saccani - ha stabilito una nuova offensiva contro il fenomeno dei “falsi invalidi”: 100mila controlli entro il 2010, 500mila entro il 2013. La macchina organizzativa dell’Inps si è messa in azione e anche nella nostra provincia la Commissione di revisione ha iniziato le convocazioni, che dovrebbero coinvolgere poco meno di un migliaio di disabili entro il 2010 e molti di più il prossimo anno. Le Federazioni delle Associazioni delle persone con disabilità hanno più volte espresso la preoccupazione che l’azione di verifica, basata prioritariamente sulla documentazione sanitaria, effettivamente colpisca i falsi invalidi.

Da parte nostra si condivide la preoccupazione che tale iniziativa metta, invece, in seria difficoltà soprattutto le persone con disabilità vera, in particolare se prive di familiari o con familiari molto anziani in grave difficoltà a reperire, magari a distanza di anni e dopo decenni di sofferenze e disagi, la “documentazione che ha dato luogo alla prestazione di cui lei è titolare, nonché, eventualmente, ulteriore successiva certificazione sanitaria in proprio possesso”, come chiede la lettera che molti si sono visti recapitare. Non tutte le famiglie, infatti, possono avere a disposizione strumenti e competenze tali da sostenere con serenità, determinazione e forza, sia una più recente documentazione attestante le condizioni attuali, sia il percorso di verifica in se stesso.

A questa verifica sono chiamate anche molte persone che con il decreto ministeriale del 2 agosto 2007 erano state esentate da successivi controlli sulla permanenza dello stato invalidante, in quanto affette da patologie irreversibili e particolarmente gravi. Con un emendamento di origine governativa, si tentò di cambiare anche i criteri per la concessione dell’indennità di accompagnamento: solo un’accesa protesta delle Federazioni delle Associazioni per i Disabili bloccò la proposta. È di questi giorni la notizia che l’Inps nazionale, con una recente circolare interna, ha emanato Linee guida operative in invalidità civile che sembrano ricalcare i principi e le indicazioni del Governo bloccate dall’intervento delle Federazioni solo tre mesi fa, e, poiché l’accertamento definitivo è ad opera dell’Inps, la Circolare interpretativa restrittiva potrebbe, nei fatti, divenire prevalente rispetto alla legge stessa.

È triste constatare come sia sempre più ricorrente l’adozione di provvedimenti che vanno a incidere sulla vita di persone che già vivono condizioni di sofferenza ed emarginazione e che si vorrebbe costringere di nuovo nel chiuso delle loro case: è così oggi per gli invalidi in condizione di gravità, temiamo che lo sia anche per gli alunni e studenti con disabilità e per i lavoratori invalidi che, per primi, sentono su di sé il restringimento delle possibilità occupazionali.

L’unica speranza è nelle persone, medici componenti delle commissioni, che ci si augura vedano non solo corpi e deficit ma persone e storie familiari, nelle loro vite e fatiche quotidiane, e nella sensibilità dell’organizzazione della Sede di Parma, che non è direttamente responsabile delle convocazioni, a verificare con attenzione prima di sospendere i benefici economici posseduti: a verificare che l’eventuale assenza del cittadino con disabilità alla convocazione davanti alla Commissione di Controllo non derivi da incapacità personale o dei familiari a farsene carico. Prima di un atto così grave si suggerisce il coinvolgimento dei servizi territoriali competenti, per una tutela più ampia delle persone con disabilità”.

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