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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Festival della Parola, la cultura 'rigenerante' a Workout Pasubio dal 1° al 5 luglio

Parole, incontri, spettacoli, concerti, mostre dal 1° al 5 luglio, da mercoledì a domenica. Una serie di incontri di alto livello culturale negli spazi di Workout Pasubio in via Palermo, rinato dopo anni di abbandono...

Parole, incontri, spettacoli, concerti, mostre dal 1° al 5 luglio, da mercoledì a domenica. Una serie di incontri di alto livello culturale negli spazi di Workout Pasubio in via Catania, traversa via Palermo, rinato dopo anni di abbandono e al centro del quartiere San Leonardo. Una proposta artistica di caratura nazionale promossa dall'associazione Rinascimento 2.0, giunta alla seconda edizione, con la direzione artistica di Eleonora Paterniti ed ideato da Manlio Maggio con il sostegno del Comune di Parma e di aziende come Iren, Opem, Chiesi, Sinapsi e Net Project. Tra gli ospiti Concita de Gregorio, Don Mazzi, Selvaggia Lucarelli, Giulio Cavalli, Luca Telese, Valerio Jovine, Matteo Setti. Il Festival è a ingresso gratuito, una novità della seconda edizione. 

Davide Battistini, presidente di Rinascimento 2.0 ha esordito sottolineando che "l'obiettivo di Rinascimento è ridare vita a luoghi sconosciuti di Parma, spaziamo in tutte le arti. Quest'anno abbiamo realizzato Musica in circolo e un'inziativa sul teatro a Sorbolo, siamo contenti di essere qui a Workout Pasubio per il Festival della Parola è una della manifestazioni più importanti per quanto riguarda gli ospiti e l'impegno economico". 

"Sono felice di essere qui -ha detto l'assessore alla Cultura Maria Laura Ferraris come l'anno scorso il Comune di Parma sostiene il Festival della Parola, è un'iniziativa coraggiosa che ha deciso di rimanere in questo luogo che per noi è importante, per quanto riguarda la rigenerazione degli spazi urbani. Workout Pasubio cerca di far entrare in un luogo di quelli che sono stati sempre visti come non finiti, dall'anno scorso siamo in prima linea per cercare di immaginare questo luogo, che ora ci appare un pò straniante. E' un nodo nodale e cruciale non solo per oggi". 

Eleonora Paterniti, direttrice artistica del Festival della Parola 2015, ha spiegato il progetto: "E' la prima volta che mi trovo nella vostra città, ho visto dei luoghi meravigliosi. Il Festival della Parola perchè la parola tocca il cuore, tocca l'anima in tanti settori, pittura, musica, poesia. Quando si trattano i sentimenti elementari c'è bisogno di spazi elementari, gli ospiti di questa edizione possiedono universi interni infiniti, a me è piaciuto tutto in questo posto". 

IL PROGRAMMA - MERCOLEDÌ 1 LUGLIO Mozart: eros numeroso è il titolo che Pasquale Panella ha suggerito per il primo incontro in forma di conversazione e concerto evocando la celebre trilogia Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte: alle ore 19 l’inviata di Repubblica (danza, musica, lirica, letteratura) Leonetta Bentivoglio, che è autrice con la musicologa Lidia Bramani di E Susanna non vien. Amore e sesso in Mozart per le edizioni Feltrinelli, si confronta con Guido Barbieri, critico musicale, storico conduttore dagli studi di Rai Radio 3, docente universitario, oggi direttore artistico del Teatro delle Muse di Ancona. Le opere mozartiane su libretto di Lorenzo Da Ponte costituiscono una straordinaria, vitalissima sorgente per esplorare senza conformismi l’universo dei sentimenti e dell’erotismo. L’Orchestra dell’Opera Italiana (l’originale esperienza che da un paio d’anni hanno inaugurato i professori già del Teatro di Regio di Parma, protagonisti del tour Con Verdi nel mondo) offrirà al Festival il talento del Quartetto d’archi composto da Silvia Mazzon, Simona Cazzulani, Ilaria Negrotti e Silvia Sciolla, eseguendo musiche di Wolfgang Amadeus.
 
Alle ore 21 si ragiona, si polemizza, ci si appassiona attorno ai Numeri in mare: i profughi sono un’emergenza o una psicosi? Per usare le parole di una giornalista che spesso va controcorrente, ci si chiede se il problema non sia la scabbia dei migranti ma quella della nostra politica: l’attrice parmense Alessandra Azimonti aprirà la serata leggendo un articolo di Selvaggia Lucarelli che nei giorni scorsi ha acceso la miccia della polemica sul Fatto quotidiano. Poi sarà lei, attivissima tra radio, tv e blog, a dialogare con due nomi simbolo del mondo dell’assistenza ai deboli e agli emarginati: don Antonio Mazzi, fondatore della comunità di recupero per tossicodipendenti Exodus, volto notissimo alle platee televisive, abituato a commentare la cronaca senza celarsi dietro le frasi di circostanza; e Mario Furlan, giornalista, scrittore, docente universitario, il cui impegno sociale è testimoniato dall’associazione laica, multietnica, antirazzista e multireligiosa dei City Angels, volontari che affrontano ogni giorno in una ventina di città italiane le diverse emergenze della vita sulla strada. Interloquirà, con racconti e canzoni, il beniamino del pubblico Valerio Jovine, una delle voci dei 99 Posse, protagonista di programmi di grande successo come The Voice, sempre gratificato da picchi di audience e dai clic sui social network, sensibile con i testi ai temi dell’integrazione. Lo affianca Alessandro Aspide, una garanzia nel dj set.
 
GIOVEDÌ 2 LUGLIO Caso Moro in partitura: la drammatica pagina storica che ha fatto da spartiacque nell’Italia repubblicana è lo spunto di un inedito incontro tra un giornalista che da anni sforna puntigliose ricerche sui misteri del nostro passato recente o remoto e un compositore tra i più prolifici e i più stimati nel panorama della musica contemporanea. Alle 18.30 si troveranno sul palco Giovanni Fasanella (notista politico del quotidiano l’Unità, poi inviato del settimanale Panorama, autore di molti volumi sul terrorismo, sul caso Gladio, sui servizi segreti inglesi) e Sergio Rendine (oltre duecento i suoi lavori, diverse sinfonie eseguite in tutto il mondo) partendo dal misterioso ruolo del direttore d’orchestra Igor Markevič nel sequestro dello statista democristiano. Fasanella ha pubblicato per le edizioni chiarelettere una ristampa aggiornata del suo libro dedicato a questa tesi. Rendine sta scrivendo la partitura di un’opera lirica incentrata sull’ultima notte di Moro che debutterà nel febbraio 2016 a Lecce. Lo stesso Maestro al pianoforte e Mimmo Malandra al sax faranno ascoltare − in anteprima assoluta − brani della composizione. A scandire il dialogo Matteo Marchetti, redattore del programma di attualità politica ed economica L’aria che tira sulla 7 e ricercatore di storia contemporanea.
 
Mafie: dare i numeri, fare i nomi è il canovaccio di una serata ad alta intensità di emozioni e passione civile. Si comincia alle 20.30 con un dialogo tra Nino Amadore e Giacomo Di Girolamo, due giornalisti siciliani che si sono segnalati in questi ultimi anni per la coerenza e il valore dei loro lavoro: il primo, messinese trapiantato a Palermo, scrive per il Dorso Sud del Sole 24 Ore ed è l’autore dei libri La zona grigia. Professionisti al servizio della mafia e L‘isola civile. Le aziende siciliane contro la mafia (con Serena Uccello); il secondo dirige Marsala.it e la radio locale più seguita del Trapanese, firma su Repubblica e Sole 24 Ore, ha pubblicato Matteo Messina Denaro. L’invisibile, Cosa Grigia e Dormono sulla collina. 1969-2014. Il microfono passerà poi a Monica Zornetta: a lei, giornalista e saggista, già al Gazzettino e a Rtl 102.5, autrice di programmi Rai e di libri sulla Mafia del Brenta e su Felice Maniero, sul caso Ludwig, sul terrorismo nero e sulla criminalità nel Veneto, collaboratrice di Avvenire e del Corriere della Sera, toccherà di far entrare i presenti nella confessione commovente di Luciana Di Mauro, napoletana, la vedova di Gaetano Montanino, una guardia giurata vittima innocente della camorra. Teatro, libri, politica, legalità: sono le passioni forti di Giulio Cavalli, l’attore e regista che prenderà infine in mano la sala. In Nomi, cognomi e infami racconta al pubblico un rischioso impegno personale testimoniato anche da lavori quali Do ut des e A cento passi dal duomo e dal libro su Andreotti L’innocenza di Giulio.
  
VENERDÌ 3 LUGLIO Fare i conti col silenzio: vecchie e nuove forme di censura nel mondo multimediale. Alle ore 19 si presentano assieme al pubblico un grande nome del cinema, del documentario e della tv e un giornalista e blogger tra i più seguiti specialmente tra i giovani. Italo Moscati, sceneggiatore di capolavori di Liliana Cavani, autore di innumerevoli programmi Rai e libri dedicati alle figure più care del grande schermo, da Sordi a De Sica, da Magnani a Totò, denuncia la sorte del suo film Monica Vitti: drammi, risate e molti schiaffi, finito ora oscurato su You Tube per misteriose questioni di diritti. Una forma di silenzio imposto, oltre il rispettoso silenzio che da anni avvolge la figura della grande attrice. Alessandro Gilioli, caporedattore del settimanale l’Espresso, autore del blog Piovono rane e di libri come Chi ha suicidato il Pd e La diaspora. Dov’è oggi la sinistra italiana, mette sul tavolo il suo ultimo lavoro (firmato con Guido Scorza) Meglio se taci (Baldini & Castoldi): una galleria di esempi eloquenti sulle difficoltà di un’informazione libera in Italia e sulla libertà d’espressione nel web.
 
Satira: suoni e segni è il titolo della serata, inizio alle ore 21.30, che rovescia sugli spettatori parole, spot, musiche, vignette con volti, voci e matite tra le più care al grande pubblico. Sarà Francesca Fornario (giornalista, autrice radio e tv) a regalare in diretta una puntata zero della seconda edizione di Mamma Non Mamma, programma già cult di Rai Radio 2, il cui nuovo ciclo partirà proprio l’indomani. Per diversi impegni professionali, non la affiancherà Federica Cifola ma la poliedrica attrice Cecilia Fioriti. Il trio acustico The Underdog (Erik Kroonenberg, Daniele Vacchini e Alessandro Formenti) compirà incursioni nel programma con voce, suono e verve in linea con un’occasione di trasgressione e ironia. A sorpresa si presenterà Stefano Disegni: Cuore, Ciak, Guerin Sportivo, Corriere della Sera, Fatto quotidiano hanno raccolto negli anni una platea di lettori entusiasti delle strisce di uno dei più acuti e acuminati disegnatori italiani. Disegni, Fornario, Fioriti e il disegnatore satirico, fumettista Gianluca Foglia Fogliazza, finita la puntata zero, resteranno sul palco per parlare di satira e dintorni con gli stimoli del giornalista e scrittore Francesco Specchia (L’Arena di Verona, La Voce, Libero, Il Giornale, Tg com).

SABATO 4 LUGLIO Con la voce dei tuoi occhi: il neurochirurgo neonatale Claudio De Felice, Pasquale Panella e  Matteo Setti, il cantante che il musical Notre Dame de Paris scritto nell’adattamento italiano da Panella sulle note di Riccardo Cocciante ha portato a un’eccezionale notorietà internazionale, accompagnano gli spettatori (alle ore 18.30) in un “viaggio tra arte e scienza” nella sindrome di Rett, grave malattia neurologica che colpisce in particolare le bambine. Malattia a cui il clinico ha dedicato un intenso volume che dà il titolo all’incontro, guidato da Antonio Sgobba, capo redattore di Rane, la sezione culturale di IL, mensile del Sole 24 Ore. Matteo Setti canterà il brano “La notte delle cattedrali”, un’aria di Gringoire, il suo personaggio. Resterà poi sul palco da solo con il giornalista, dalle 19.30, per raccontarsi in parole e musica: la carriera, i progetti, i maestri. Io sono il vento, storico brano di Arturo Testa, sarà una delle canzoni che regalerà ai presenti.
 
Alle 21.30 l’attenzione sarà tutta per Concita De Gregorio: la giornalista e scrittrice, tra le firme più note di Repubblica, autrice di libri (Non lavate questo sangue, Una madre lo sa, Malamore, Un Paese senza tempo, Così è la vita, Io vi maledico, Un giorno sull’isola) tutti best seller, coinvolge la platea in una serata evento intitolata Le parole e le ferite della vita. Muovendo dal mistero di Livia e Alessia, le due gemelline di cui il padre poi suicidatosi ha fatto perdere le tracce, Concita De Gregorio entra con la mamma Irina nel silenzio di un dolore abissale che la parola prova a lenire. Mi sa che fuori è primavera è il titolo del libro edito da Feltrinelli.
 
 
DOMENICA 5 LUGLIO  L’universo della canzone: la quinta e ultima giornata del Festival della Parola comincia alle ore 18.30 con il tributo al grande talento di un’artista la cui parabola è tristemente segnata dal cinico circo del business musicale: Mia Martini. Almeno tu nell’universo (edito da Imprimatur) è l’opera di Salvatore Coccoluto (giornalista, blogger, autore di altri libri su cantautori, new wave, radio) che ne discorrerà con Leda Bertè, sorella della cantante. Una conversazione sul filo dei ricordi inframmezzata dalle emozioni trasmesse dalla chitarra di Giandomenico Anellino, solista di tale estro da essere definito “uomo orchestra”.
 
«Vai 5, vai 6, vai 7…»: le parole del regista: alle ore 20 sarà Cristiano D’Alisera a prendere le luci del palcoscenico. Il più grande spettacolo dopo il week-end con Rosario Fiorello, The Voice, Neri Poppins con Neri Marcorè e ancora Tatami, L’angolo nel Cielo: sono solo alcune delle regie televisive più viste da lui curate, con una creatività e una poliedricità che lo portano spesso a calcare i teatri e i set pubblicitari, con testimonial come Dustin Hoffman e Fabio Cannavaro. Al Workout Pasubio si racconta in pubblico.
 
Sinistra, numero civico non rintracciabile? L’ultimo appuntamento ci porta tra le parole, le convulsioni e gli inganni della politica seguendo la narrazione e il gusto polemico di Luca Telese, che indaga da anni l’immaginario della storia repubblicana (Cuori neri, Qualcuno era comunista, La marchesa, la villa e il Cavaliere, Gioventù, amore e rabbia) e ogni settimana racconta l’attualità del Palazzo e non solo dagli studi del suo Matrix, su Canale 5. Appuntamento alle ore 21.30. Con la partecipazione di Massimo Salis, che interpreterà famosi monologhi di Giorgio Gaber, e con le vibrazioni del duo Domenico De Marco e Pierpaolo Bisogno in Face to face. Vibrafono, marimba, congas, bongos, timbales, djembe e batteria per concludere il Festival della Parola al suono delle percussioni di una coppia di musicisti tra i più talentuosi.
 
SOGNI, PAGINE, SUONI
Dipinti e ceramiche di Franco Fortunato
 
Purezza figurativa. Sensorialità metafisica. Surrealismo fantastico. Dal 1° al 5 luglio Parma scopre i colori, le narrazioni e gli appunti in forma di quadri del maestro Franco Fortunato, che al Workout Pasubio espone una serie di opere, alcune tra le più emblematiche dei suoi celebri “cicli” e altre appositamente create per accompagnare l’ispirazione del Festival della Parola.
 
I personaggi di Pinocchio, il capolavoro di Collodi che all’artista parla sempre dei caratteri dell’Italia di oggi; le allegorie del Piccolo Principe, un cammino sentimentale che prende ancora per mano le nuove generazioni senza essere invecchiato nel corso del tempo; e ancora il ciclo di Moby Dick, quello del Vagabondo; fino alle scenografie per immagini che Fortunato ha estratto dai suoi molteplici linguaggi espressivi per dei memorabili allestimenti verdiani e mozartiani: Il Corsaro e Il Flauto Magico.
 
 
DARE I NUMERI A PAROLE
In mostra la rubrica di Pasquale Panella
sul mensile IL del Sole 24 Ore
 
Dare i numeri a parole  è il nome della rubrica del poeta, scrittore e paroliere Pasquale Panella apparsa a partire dal marzo 2012 in tutti i numeri del mensile IL, Idee e Lifestyle del Sole 24 Ore, diretto da Christian Rocca, nella sezione culturale Rane curata da Antonio Sgobba.
 
Ogni mese 2400 battute, spazi compresi, di divagazioni, versi e ghirighori.
 
Tutte ora riprodotte su “quadri” esposti per il Festival della Parola al Workout Pasubio.

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