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Cronaca

L'azienda Froneri annuncia la chiusura: 250 lavoratori in mobilità

Presidio dei lavoratori davanti all'azienda dopo l'annuncio shock, Luca Ferrari: "Multinazionali come Nestlé, sotto mentite spoglie, falcidiano posti di lavoro in tutta europa e prendono in giro sindacati ed istituzioni. Per noi questa sarà una vertenza di portata provinciale e la lotta non risparmierà nessuna azione"

I lavoratori dell'azienda Froneri, ex-Nestlè, sono tornati in presidio davanti ai cancelli dello stabilimento. In un pomeriggio movimentato per i lavoratori. è arrivata la decisione più temuta. Era nell'aria, qualcuno di loro che rimarrà purtroppo senza lavoro lo aveva imamginato: lo stabilimento chiuderà. L'azienda infatti ha annunciato infatti la fine delle attività. A rimetterci ci saranno circa 180 lavoratori con un contratto a tempo indeterminato, più una settantina di lavoratori stagionali. In tutto circa 250 persone sono state messe in mobiltà. Già nel mese di luglio la Rsu ed in sindacati Flai Cgil e Uila Uil erano scesi in piazza per chiedere chiarezze alla proprietà e perchè preoccupati per il futuro occupazionale, visto che da anni le organizzazioni sindacali chiedono investimenti per sostenere i volumi produttivi del sito che sono in inesorabile calo. Nestlé non ha mai dato risposte in tal senso e ad ottobre 2016 ha ceduto tutto il ramo d’azienda “gelati” alla multinazionale Froneri di cui detiene il 50% delle azioni.

Cgil: "Nessun rispetto per le relazioni sindacali" 

"Oggi pomeriggio i massimi dirigenti di Froneri, joint venture di Nestlé, operativa dal 1° ottobre 2016 per il ramo gelati, hanno comunicato alla RSU e ai sindacati territoriali l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Parma e la conseguente apertura della procedura di licenziamenti collettivi. Dopo aver sottoscritto un verbale di incontro a fine luglio in cui si smentiva categoricamente l’ipotesi di chiusura e dopo aver tranquillizzato il sindaco Pizzarotti e i sindacati nazionali l’azienda ha dato questa drammatica notizia che coinvolge 180 lavoratori fissi e più di 70 stagionali. E’ la prima volta che nel nostro territorio un’impresa si comporta senza alcun rispetto per le relazioni industriali e attuando comportamenti palesemente disonesti e ingannevoli. I lavoratori presenti alla fine della riunione hanno appoggiato la dichiarazione di stato di agitazione, il blocco degli straordinari e delle flessibilità e hanno dato mandato ai sindacati di intraprendere ogni iniziativa utile ad ottenere l’annullamento della procedura di licenziamento collettivo e un vero confronto a 360 gradi che scongiuri la chiusura per evitare la perdita di così tanti posti di lavoro e l’impoverimento del tessuto industriale di Parma". 

L'azienda: "Chiusura a Parma per rendere sostenibile il business in Italia" 

 La decisione del gruppo Froneri, secondo un comunicato dell'azienda, "è motivata da una esigenza di rendere sostenibile il business in Italia, compatibilmente con la complessità del contesto locale e l’andamento del mercato di riferimento, che è in trasformazione per effetto di una crescente dinamica competitiva". Il sito produttivo di Parma dice la nota dell'azienda, "presenta un insieme di cause di inefficienza su cui non è possibile intervenire secondo una logica industriale adatta alle sfide del mercato nazionale e internazionale". La produzione di Parma passerà agli stabilimenti di Terni e di Ferentino. La sede legale del Gruppo Froneri in Italia è e resta a Parma dove è prevista una continuità delle attività amministrative, commerciali e delle funzioni non legate alla produzione. Nessun dipendente inserito in queste funzioni a Parma è coinvolto nel processo di riorganizzazione".

Pizzarotti visita i lavoratori in presidio

Oggi, 27 settembre, il sindaco Federico Pizzarotti ha fatto visita ai lavoratori in presidio, dopo che in luglio il vicesindaco Bosi aveva espresso solidarietà ai dipendenti: "Voi siete quelli presi in giro, io mi unisco alla vostra difficoltà e basta. Io mi metto a disposizione, vi assicuro che io devo ragionare per tutti, è un peso anche per me. Non banale. Mi metto a disposizione, io e l'amministrazione siamo a disposizione. Mi viene da pensare a dei contatti diretti se serve, eravano venuti a visitarvi possibili acquirenti che noi possiamo sempre contattare direttamente,Ci sono dei tavoli istituzionali che hanno una funzione reale, ho parlato con il prefetto e sono d'accordo per parlare di questa situazione dato che gli avevo accennato che potevano esserci scenari del genere". 

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