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Cronaca

Furti per fame: viaggio tra chi ruba per necessità nei supermercati

"Mi capita, a volte di vedere - ci racconta una cassiera- qualcuno che prende merce e cerca di non pagarla, magari infilandosela in tasca. Spesso intuisco che si tratta di persone in difficoltà e, se riesco, cerco di lasciare correre"

Quante volte avrete visto, all'interno di un supermercato, qualcuno che si infilava pane o altri generi di prima necessità in tasca, e poi usciva senza pagare. Negli ultimi anni è una scena che a chinque può capitare di vedere: a volte i cittadini che cercano di compiere questi gesti di disperazione vengono fermati alla cassa, anche perchè non solo ladri esperti. In alcuni casi prevale la solidarietà e il titolare chiude un occhio, in altri no e la persona coinvolta viene fermata, in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine e denunciata per furto. E' successo anche che fossero gli stessi poliziotti o gli altri clienti a pagare al posto della persona in difficoltà, permettendole di uscire senza problemi ed avere qualcosa da mangiare per il pranzo.

Se il numero di poveri a Parma è in aumento e se circa 300 persone vivono in strada, come avevamo indicato in una precedente inchiesta, anche il numero di coloro che rubano per sopravvivere è in aumento e si tratta sempre più spesso di anziani italiani. Il nucleo più stabile di persone che rubano è rappresentato da stranieri, soprattutto giovani mamme che devono riuscire a dar da mangiare ai figli. Ogni giorno, nei grandi supermercati della città, si verificano casi di questo tipo. Lo 'stato di necessità', se viene riconosciuto dal Giudice, salva molte delle persone, sorprese a rubare per fame e poi denunciate per furto. Anche a Parma si ricordano casi di cronaca che, in alcuni casi, hanno portato anche a condanne a qualche mese per furto, che hanno scosso l'opinione pubblica cittadina. 

"Mi capita, a volte di vedere - ci racconta una cassiera- qualcuno che prende merce e cerca di non pagarla, magari infilandosela in tasca. Spesso intuisco che si tratta di persone in difficoltà e, se riesco, cerco di lasciare correre. Se si presenta un'anziana italiana che paga due panini ed ha in tasca la confezione di prosciutto lei cosa farebbe? Cerco di fare finta di niente, oppure dico alla signora di mettere la merce in cassa che del pagamento me ne occupo io". "Ho visto, almeno in cinque casi da quando lavoro qui - ci rivela un'altra lavoratrice di un supermercato- persone che, dopo aver messo il cibo in cassa, per esempio pane, latte e succo di frutta, non trovavano i soldi e frugavano nella propria borsa. Spesso i soldi non li hanno proprio e allora capita che qualcuno si offra di pagare il cibo al loro posto. E' successo con un signore italiano di circa 70 anni e con tre ragazze straniere con i passeggini. Gli altri clienti si sono offerti di pagare al posto loro: un gesto di solidarietà che farei anch'io se potessi". Il mondo di chi è costretto a rubare per necessità è vasto e sconosciuto: i titolari dei supermercati ne sono consapevoli, così come le cassiere. Le forze dell'ordine capiscono subito quando si tratta di questi casi e tendenzialmente, come ci è stato riferito, cercano di avere un comportamento diverso dal solito, anche se il reato esiste. 

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