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Cronaca

Dipendenti 'infedeli' rubano pc, tablet e smartphone per 15 mila euro

La Squadra Mobile ha ricostruito i fatti a partire dalle immagini delle telecamere: denunciati tre lavoratori di un'azienda della prima periferia di Parma: in casa loro tutto il materiale rubato

Le indagini hanno permesso di identificare le due persone riprese dalle telecamere in P. M. di 50 anni e C. W. di 36 anni, dipendenti di una società che effettua lavori all’interno dell’azienda: P.M. è dipendente da molti anni dell'azienda e una persona di massima fiducia. La Procura della Repubblica ha emesso un decreto di perquisizione per le abitazioni dei due sospettati. I due sospettati sono stati poi intercettati sul furgone della ditta all’uscita dell’azienda in cui erano avvenuti i furti: entrambi si sono dichiarati estranei ad ogni accusa. A quel punto i poliziotti gli hanno chiesto di mostrare i propri telefoni cellulari e da immediata verifica dei codici IMEI, entrambi risultavano essere provento di furto ed in particolare dalla ditta nella quale lavoravano.

E' stata poi eseguita una perquisizione dell’autovettura in uso a P. M., dalla quale spuntava un tablet, un telefono ed un PC portatile che, da verifica degli IMEI e del seriale, sono subito risultati rientrare nell’elenco degli oggetti indicati in denuncia dal titolare dell’azienda. Successivamente gli investigatori della Sezione Antirapine si sono recati presso le abitazioni dei due “dipendenti infedeli”, una in provincia e l’altra in centro città, ove hanno rinvenuto un ingente quantitativo di telefoni, tablet e PC portatili, tutti provenienti dai magazzini della ditta del denunciante. Tutto il materiale (16 tablet, 8 Smartphone 5 PC portatili) è stato sequestrato, insieme a 20 risme di carta per fotocopiatrice, carta fotografica, lampada cattura insetti, uno scatolone di rotoli di carta igienica e svariato altro materiale che P.M. ha ammesso di aver sottratto, nel tempo, dai magazzini della ditta per la quale lavorava.

Durante le indagini è emerso che anche R. A. di 53 anni, sempre dipendente della società, aveva la disponibilità di un Pc portatile rubato dall’azienda. Convocato presso gli Uffici della Squadra Mobile e posto innanzi all’evidenza dei fatti subito consegnava il Pc sottratto che però non ha ammesso di aver rubato ma bensì, a suo dire, gli sarebbe stato dato dal collega P.M. Tutto il materiale sequestrato è poi stato restituito al titolare dell'azienda. 

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