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Cronaca

Via Parigi, ruba negli spogliatoi: 39enne arrestato per furto aggravato

Era entrato negli spogliatoi del Centro sportivo Tullo Massera con la scusa di dover andare in bagno ma è stato sorpreso dal genitore di un ragazzo: la Polizia lo ha arrestato sul posto

Il 18 marzo alle ore 20:40 la locale centrale operativa della Questura ha inviato una pattuglia in Via Parigi presso l’impianto sportivo “Tullo Massera” per segnalazione di persona sorpresa a rubare negli spogliatoi. Preso in consegna l’autore dell’evento delittuoso identificato per F.G., cittadino italiano classe 1977, noto tossicodipendente residente in questo centro cittadino ma di fatto senza fissa dimora e contattato il richiedente D.M., si apprendeva che alle precedenti ore 20:30 circa, costui, insieme al figlio, che aveva terminato la seduta di allenamenti presso il campo da baseball, aveva notato, una volta entrato negli spogliatoi, l'uomo che era appena passato dai locali al vano docce. Nella circostanza, l’uomo decideva di avvalersi dell’ausilio di un altro genitore per chiedere delucidazioni allo sconosciuto in merito alla sua presenza in loco. Quest’ultimo, si giustificava riferendo che era entrato negli spogliatoi per un impellente bisogno fisiologico ed una volta accompagnato nel cortile esterno, in attesa che i giovani atleti controllassero eventuali ammanchi dalle loro borse, F.G., con la scusa di urinare, fuggiva via. 

Grazie all’immediato intervento del D.M., il malvivente veniva raggiunto poco dopo e bloccato dallo stesso all’esterno dell’impianto sportivo, nelle vicinanze di un’autovettura in sosta. Successivamente uno dei ragazzi accorsi per controllare gli effetti personali presenti negli spogliatoi, nello specifico il minore di origine domenicane V.S. di anni 16, si avvedeva dell’ammanco del proprio telefono cellulare marca Archos del valore di 200 euro. A seguito della scoperta di questo furto, il D.M. controllava nelle vicinanze dell’autovettura dove si era nascosto il fermato, rinvenendo sotto di essa, il citato smartphone trafugato che veniva contestualmente restituito al legittimo proprietario. Alla luce dei fatti sopra esposti,  gli Agenti procedevano all’arresto in flagranza di reato per furto aggravato a carico di F.G. 

Si evidenzia altresì che da accertamenti esperiti presso la banca dati interforze, emergeva che l’arrestato annoverava numerosi precedenti penali e di Polizia per reati in materia di sostanze stupefacenti, contro il patrimonio nonché risultava destinatario di un avviso orale emesso dalla locale Questura nell’anno 2015, misura di prevenzione tuttora in corso. Pertanto gli Agenti, procedevano alla denuncia in stato di libertà, oltre per il  possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere, in quanto nell’immediatezza dei fatti, F.G. era stato trovato in possesso di un coltello a serramanico e di due torce,  per la violazione dell’art.76 co.4 del D.Lgs 159/2011, in materia di leggi antimafia e misure di prevenzione. Nella mattinata odierna si è svolto il processo con rito direttissimo e il giovane è stato condannato alla pena di 1 anno di reclusione ed € 500 di multa, con applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

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