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Cronaca

ParmaZeroSei: i genitori contro la svendita delle professionalità

Il Comitato Genitori di Parma in difesa dei servizi educativi comunali esprime profondo disaccordo in merito alle motivazioni che l’Assessore Bernini ancora oggi ci propone per giustificare la frettolosa costituzione di Parmazerosei Spa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

Noi denunciamo fortemente da mesi non solo la svendita della professionalità dei servizi comunali, bensì il vero e proprio smantellamento compiuto da aprile ad oggi, a bando d’iscrizione chiuso, delle tre scuole Millecolori, Primavera ed Albero Parlante. Esse sono regalate alla gestione della società partecipata, cui saranno versate le quote di iscrizione di ogni bambino e che rispetto al Comune, ci guadagnerà perché avrà un costo del personale più basso, stipulando contratti di cooperazione. Le équipe di lavoro sono state totalmente smembrate e tutto il servizio educativo ha subito una frettolosa riorganizzazione operata in questi nebulosi mesi estivi, periodo in cui a nessun genitore è stata data comunicazione trasparente sulla nascita della nuova società e del nuovo organico.

L’amministrazione negli ultimi anni ha iniziato la collaborazione col privato creando Parmainfanzia cui ha affidato nuove strutture e quando la scalata di questa prima partecipata nel settore educativo è stata fermata dall’Autorità di Vigilanza sui conti pubblici, si è replicato creando dall’oggi al domani Parmazerosei: si cedono per più di quarant’anni tre scuole, grandi e storiche, ottimamente portate avanti da educatrici ed ausiliarie di grande esperienza in cambio di una nuova struttura, che forse – vedremo - sarà pronta nel 2013. Vogliamo ricordare inoltre che i costi della nuova scuola, come si legge nei documenti del Comune, saranno coperti da un finanziamento di 2,5 milioni che la società (49% comunale e 51% privata) dovrà chiedere alle banche.

Una lista d’attesa così alta è il risultato di una totale mancanza di una politica di espansione quantitativa del servizio educativo nella fascia 0-6, tanto che a settembre 2011 gli unici posti aggiuntivi creati dal comune sono 20, quelli della nuova sezione di nido dei Folletti, sempre che la nuova struttura in via Budellungo sia pronta, considerato che attualmente è ancora un cantiere.

Vogliamo nuovamente denunciare la mancanza di informazione, la scarsa trasparenza, l’assenza di progettazione partecipata che l’Amministrazione continua perpetuare: citiamo per esempio il forte disagio per le famiglie conseguenti all’apertura ritardata dell’asilo Acquerello, appresa dalla televisione locale, e quelli relativi al tempo prolungato al Primavera. Ad oggi, 31/08/2011 i genitori dei 5 bambini della scuola materna Primavera che necessitano dell’orario prolungato, non sanno ancora se il servizio promesso nella lettera inviata dall’amministrazione a luglio, partirà poiché il numero minimo per attivarlo è di 10 bambini.

Infine quello che ci sta più a cuore: riteniamo grave che a fronte di un prospettato aumento quantitativo si dimentichi di tutelare la qualità delle relazioni che esistevano nelle tre scuole tra educatrici, ausiliarie e bambini. L’operazione Parmazerosei ha negato in toto la continuità delle relazioni e anche la continuità dei progetti pedagocici avviati da anni coi bambini. Non ci sembra solo un caso che il socio privato sia sempre lo stesso e vi ridistribuisca personale già da anni in organico a Proges assieme a nuove reclute. Se è d’obbligo portare rispetto per le lavoratrici di Proges è altrettanto necessario ricordare un dato di fatto: che la formazione delle educatrici comunali, oltre che il loro diverso reclutamento, è ai massimi livelli di legge mentre la cooperativa offre alle proprie dipendenti un monte ore di aggiornamento molto inferiore (un terzo) ed impone loro di lavorare a ritmi più stressanti, oltre che di subire frequenti spostamenti per sopperire alle necessità delle varie strutture.

Riteniamo che anche nello scenario corrente di un sistema pubblico integrato,  la regia della gestione dei servizi educativi debba rimanere pubblica e non monopolizzata da unico socio privato, che le strade per rendere sostenibile un servizio per mantenerlo di elevata qualità ampliandolo a un numero sempre maggiore di bambini, vadano ricercate insieme, nel dialogo di tutti gli attori coinvolti: famiglie, coordinamento pedagogico, educatrici, amministrazione. La tradizione trentennale e lo stile pedagogico (l’educazione nella relazione) dei servizi educativi della nostra città è un grande valore per i nostri bambini e  per tutta la collettività che il Comitato non si rassegna di veder sacrificato e che ha intenzione di continuare a tutelare.

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