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Cronaca

Parma ZeroSei, presidio davanti alla Millecolori: in attesa del Tar

Il Comitato genitori e i lavoratori si sono ritrovati davanti la scuola materna per ribadire il loro "no" al progetto di Parma ZeroSei, mentre aspettano il responso del tribunale sulla ritira della delibera

presidio-parmazerosei-millecoloriUn presidio protratto per oltre due ore quello a cui hanno dato vita il Comitato genitori,  lavoratori e l'RSU del Comune di Parma. Una giornata significativa, ultimo giorno di scuola e assieme data di attesa per il responso del Tar in merito alla richiesta di ritiro delle delibera relativamente al Progetto Parma Zero Sei.

Previsto in tarda serata, quanto decretato dal Tribunale sarà reso noto con molta probabilità oggi in mattinata. Tanti i bambini, i veri protagonisti inconsapevoli di una situazione delicata e costantemente in bilico, come affermato da Carla Bigoi, educatrice e RSU del Comune di Parma. "Come rappresentanti sindacali che affrontano questa situazione, abbiamo chiesto che si tornasse indietro. La nostra richiesta è quella di bloccare il progetto. Ora è troppo grande l'incertezza, è tutto allo sbando, come si può gestire la situazione in questo panorama politico? Non ci sono le condizioni, è solo un prendere tempo. Speriamo ancora che venga sospeso tutto, speriamo che ParmaZeroSei non vada in porto. Ancor più ora, con questa situazione di perdita di controllo totale dell'amministrazione, di perdita totale di credibilità. In questo momento con che fiducia i cittadini possono credere nella validità di questa nuova società che sta nascendo?".

Presidio contro Parma ZeroSei Millecolori

Una condizione di totale incertezza politica che aggraverebbe ulteriormente un quadro già critico, terreno sterile per ParmaZeroSei, secondo quanto ribadito anche da Sauro Salati, Segretario Generale Funzione Pubblica Cgil Parma: "Siamo di fronte a un Comune che si sta disgregando, non c'è più un direttore generale, e questo si traduce nel non avere controllo sul sistema dal punto di vista della macchina pubblica. E alla luce anche di quanto il ministro Tremonti ha previsto, io voglio capire come fa l'Amministrazione Comunale di Parma ad affrontare un'operazione di questo tipo, che non solo è controproducente, ma va fermata".

Un progetto che non dovrebbe essere portato avanti perchè in palese disaccordo con la cittadinanza, secondo quanto affermato da Bigoi "Ribadiamo che questa operazione di privatizzazione di servizi  educativi già esistenti non si debba fare e che la città non è d'accordo. Il Comitato genitori ha voluto riportare in piazza il discorso del futuro dei bambini e dell'educazione come scelta che la città deve prendere. Non più vetrine, spot pubblicitari, family card. Il discorso della partecipazione vuol dire ascoltare le persone e i loro percorsi. Si parla del futuro dei bambini, dei servizi da offrire alla loro educazione, non si tratta di clienti che vanno accontentati, è diverso".

Un panorama potenzialmente critico, se attuati i piani previsti, perchè andrebbe a intaccare, secondo quanto affermato anche dal Comitato Genitori, una continuità educativa. "E' stata evidente la fretta di voler costituire questa  nuova società, interrompendo un percorso educativo. Col miraggio della nuova scuola, intanto vanno dati via tre servizi pubblici a gestione diretta. Quelli che sono i beni comuni devono rimanere a gestione pubblica. Chi davvero difende la legalità e la trasparenza è rimasta la gente che lavora come noi, certo non i dirigenti ben pagati che fanno i loro affari. Siamo disgustati. E ancor più dopo lo scandalo chiediamo che si torni indietro, perchè non ci sono le condizioni politiche ed etiche per proseguire con ParmaZeroSei".

Amara riflessione in merito alle possibili intenzioni dell'Amministrazione, incosciente delle nuove misure economiche previste dal Governo. "Vorrei che prendessero atto del fatto che ora non ci sarà più nessun margine di spazio per gli enti locali. Questa società, non è reggibile. Ogni tanto bisogna avere l'onestà di dire "pensavo di aver fatto una cosa giusta ma in realtà non ci sono le risorse, tiriamo le somme e facciamo un passo indietro". Questo è quello che chiediamo, e vediamo cosa succede".

 

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