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Cronaca

Botte e violenze contro i figli minorenni, tra cui un neonato: padre ai domiciliari

Tre bambini hanno vissuto un incubo tra le mura domestiche poi a marzo il trasferimento in una struttura protetta e il divieto di avvicinamento per i genitori violenti. Ma il padre li pedinava a scuola per convincerli a ritrattare

Da qual momento in poi la macchina dei servizi sociali e delle verifiche viene attivata con l'entrata in campo del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Parma che cerca di ricostruire gli episodi e di circostanziare le azioni violente commesse dai genitori. Nel mese di marzo -dopo le opportune verifiche e l'ascolto delle testimonianze dei minori - viene emesso un divieto di avvicinamento dei genitori ai tre figli che vengono allontanati dal nucleo famigliare e messi in un comunità, per sottrarli a tanta violenza. In contemporanea viene sospesa la patria potestà sia per la madre che per il padre. I racconti delle violenze subite parlano di punizioni violente messe in atto senza motivo, di botte e maltrattamenti, come per esempio la pratica di picchiarli con la scopa fino a romperla addosso ai bambini. Il quadro che ne deriva è staziante e i provvedimenti presi sono radicali. Il padre però non si rassegna e cerca di avvicinare i figli, nonostante il divieto: si reca a scuola e cerca di convincerli a cambiare versione, lascia a loro fogli manoscritti con la richiesta di rimangiarsi quanto detto. Questo comportamento, tenuto sotto controllo dagli inquirenti, provoca poi un aggravamento del provvedimento nei confronti del padre, che viene messo agli arresti domiciliari. La madre invece, da quel giorno di marzo, non ha più cercato di contattare i figli che, attualmente, si trovano in una struttura protetta, lontano dalla violenza dei genitori. 

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