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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro / Palazzo della Pilotta

I boxisti della Ghiaia scrivono al Comune: “Ci sentiamo invisibili”

Dopo anni che resistono nelle casette di legno, decimati dalla crisi, i boxisti ancora in Pilotta non si arrendono: "Siamo allo stremo delle forze fisiche e finanziarie, pretendiamo delle risposte, perchè Pizzarotti non indice un referendum?"

Lavorano in soli 12 metri quadrati da circa sei anni. Con l’afa e con il gelo. Gli avevano promesso che sarebbero rientrati in piazza Ghiaia dopo un anno e mezzo, ma a lavori terminati il posto per loro non c’era più. Stremati dalla crisi sono rimasti in una dozzina, ma non si arrendono. Determinati a portare avanti la loro causa, hanno scritto una missiva all’amministrazione comunale chiedendo risposte, che da tempo tardano ad arrivare. Pochi giorni fa ParmaToday aveva raccolto la loro protesta.
 
Gli invisibili. E’ così che ci sentiamo. – scrive in una nota il Conzorzio dei boxisti/casettisti - Siamo quei commercianti che per diverse amministrazioni comunali non sono esistiti. Nessuno ha mai voluto prendersi l’impegno di risolvere una “ faccenda “ molto complessa. Meglio passare la palla alla successiva  amministrazione. Ebbene si!  siamo gli ex boxisti della fù piazza Ghiaia ora casettisti di piazzale della Pace. Per dirla alla parmigiana “coi vist cmè na mosca in t’al lat.. “ eh si.. perché prima da boxisti eravamo noi il degrado della piazza (ora invece  al massimo degli splendori… ) adesso che siamo nelle casette siamo noi che portiamo degrado, malavita e la causa del decrescente numero di clienti nella zona. Ma abbiamo forse chiesto noi di essere trasferiti ed in quelle condizioni?

Pensate forse, che per noi il massimo della vita sia svolgere (cercare di svolgere) il lavoro che porta sostentamento alle nostre famiglie in 12 metri quadrati al gelo d’inverno ed a più di 40 gradi in estate? La cosa certa è che nessuno nella vecchia cara Ghiaia aveva problemi di tipo economico ma, purtroppo la megalomania o gli interessi di qualcuno ha provocato tutto ciò. La nostra agonia dura da quasi 7 (sette) anni, ora  vi è una nuova amministrazione, non politica, rivoluzionaria… Vuoi che sia la volta buona che si accorgano di noi? Macchè! 

Vani fino ad ora sono stati i tentativi di mettersi in contatto con il “nuovo“ ass. al commercio Cristiano Casa malgrado le rassicurazioni delle sue gentili segretarie che ogni settimana ci rassicuravano dell’imminente chiamata. Chi ha avuto la fortuna o l’onore di incontrarlo lo ha descritto come una persona cordiale e disponibile. Abbiamo letto sui giornali della sua presenza al mercato, in Ghiaia nel provvisorio di Via Verdi… e perché in piazzale della Pace no? Puzziamo? Non siamo degni di essere considerati commercianti? Siamo considerati carne da macello? Tutto questo, purtroppo, ci porta a pensare che bianchi, verdi,  gialli o grillini a parole sono bravi ma a fatti sono tutti uguali, fino ad oggi.

Box Ghiaia

Ormai siamo allo stremo delle forze fisiche e finanziarie, pretendiamo delle risposte, pretendiamo di essere considerati commercianti e cittadini di Parma. Siamo brutti da vedere in quelle baracche in Pilotta ma, concittadini credeteci non è colpa nostra, fosse stato per noi saremmo ancora nella nostra vecchia ma viva Ghiaia. La fortuna ha voluto che il progetto di via Romagnosi sia stato accantonato, almeno pare, perché sarebbe, a  giudizio di commerciante,  stato una “boiata pazzesca” e nessuno di noi ci sarebbe andato. Una “boiata” come la Ghiaia attuale (sbaglio forse?). Ci pensino i signori, per noi (fino ad ora) irraggiungibili, se valga la pena di reinsediare, in chiave moderna e selettiva si intende, quello che prima vi era e portava colore ma soprattutto gente  tutti i giorni a tutta la zona.  Quel “mercato fisso giornaliero”  che era conosciuto ben oltre la provincia e che un certo Elvio ha volutamente demolito. 

Lei sindaco Federico (mi è stato detto che vuole essere chiamato così) considerato le sue idee innovative perché non indice un referendum indicativo si intende su twitter o facebook?. Considerato che, fino ad ora, a noi non è data la possibilità di parlare con i suoi collaboratori magari cosi potrebbe avere una sentenza popolare sulla vicenda. Abbiamo bisogno di risposte di traguardi di certezze di considerare finalmente un amministrazione comunale non oso dire “amica” ma con la quale,  finalmente, si possa parlare a viso aperto. Il commercio è fatto di progetti e strategie anche a lungo termine. Cose che per 7 (sette) anni noi casettisti ed ex boxisti  non abbiamo potuto fare. Le situazioni intricate si risolvono con la collaborazione di tutti. Noi siamo disponibili e voi?”.

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