"Stante l'attenzione che la stampa ha riservato al mio caso -si legge in una nota di Giorgio Ghirarduzzi- ritengo opportuno e doveroso precisare la mia valutazione in ordine alla ordinanza 46/2014 oggi depositata nella Segreteria del TAR di Parma. La ordinanza nega la concessione della misura provvisoria, ma evidenzia sia la necessità “di procedere ad un approfondimento istruttorio relativo alle condizioni dell’immobile in questione sotto il profilo statico-strutturale e della conformità alla disciplina antisismica vigente”, sia quella di una “verifica delle condizioni igienico-sanitarie dei locali e della loro conformità all’uso cui sono destinati”. Il che conferma che il provvedimento non è corredato di una verifica seria e adeguata della presunta inagibilità dei locali. Questi incombenti sono affidati, il primo, al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Parma, il secondo, alla AUSL di Parma. Il TAR, peraltro, ha fissato la pubblica udienza per la decisione del ricorso nel merito della causa per il 20.11.2014. Mi permetto di rilevare che, in questo contesto, se la questione fosse imparzialmente assunta dal Comune, sussisterebbero ragioni di buonsenso per non procedere alla liberazione coatta dei locali, foss’anche richiedendo al sottoscritto, a favore del Comune, una quietanza di manleva dalle responsabilità".