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Cronaca Centro

Il 24 marzo la quinta giornata contro l’Alzheimer: i gazebo a Parma

Test preditivi della malattia (mental test) e informazioni al gazebo Anap in Piazzale della Steccata

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

La battaglia contro l’Alzheimer torna nelle piazze italiane il 24 marzo. Anche a Parma,  volontari di ANAP (Associazione nazionale anziani e pensionat) e di ANCOS (Associazione nazionale comunità sociali e sportive) di Confartigianato Persone riproporranno per il quinto anno la campagna “Senza ricordi non hai futuro, non permettere all’Alzheimer di cancellare il tuo domani”.

Nei gazebo informativi allestiti in p.zza della Steccata, per tutta la giornata di sabato 24 marzo (dalle 9 alle 17), si potranno compilare i mental test predittivi dell’insorgenza della malattia (con domande sulle abitudini nutrizionali, sugli aspetti sociali e psicologici del soggetto) ma anche ricevere informazioni sulle forme di assistenza a chi ne è affetto o sui comportamenti più efficaci per prevenirla. Aspetto da non sottovalutare, poiché questa grave sindrome neurodegenerativa, nel nostro Paese colpisce circa 450 mila persone. Quest’anno verrà inoltre distribuito anche materiale informativo sulla corretta alimentazione e su come combattere un altro pericoloso nemico della salute: il colesterolo.

Il Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento della Sapienza – Università di Roma, attraverso la collaborazione con ANCOS-ANAP – Confartigianato, ha elaborato nel corso degli ultimi 6 anni una progetto di predizione e prevenzione della malattia di Alzheimer. Sono stai pertanto elaborati e distribuiti in occasione delle Giornate Nazionali dei questionari auto-somministrabili inerenti lo stato di salute generale, i fattori di rischio per deficit cognitivo e le prime manifestazioni della demenza di Alzheimer. I suddetti questionari, una volta compilati, sono stati invitati presso il Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento che ha provveduto ad effettuare l’analisi dei dati.

Riportiamo qui di seguito una serie di grafici e tabelle riepilogative dei dati raccolti, cui seguirà il dettaglio analitico dei dati statistici emersi.

Il campione sottoposto ad analisi risulta composto da soggetti di età media 65.63 (8.948), di cui il 47% sono donne ed il 53% sono uomini. Il 72.8% dei soggetti  intervistati è coniugato, il 12.7% vedovo/a, il restante è separato-divorziato o celibe/nubile. Il livello di scolarità è intermedio in quanto il 39.5% ha 13-17 anni di scolarità, mentre il 37.9% ha solo 5 anni di scolarità. Il 36.3% sono fumatori. I disturbi del sonno, frequenti negli anziani, sono presenti anche nel nostro campione, coi seguenti sintomi: insonnia 9.4%, risvegli notturni frequenti 23.7%, sonnolenza diurna 3.6%. Sulla base dei risultati preliminari delle schede inserite, il dato più interessante riguarda il rischio di deficit cognitivo, che risulta essere lieve-moderato nel 32% dei pazienti e severo nel 13.7% dei casi. Infatti il 42.7% dei pazienti non ricorda nomi e/o appuntamenti. Per quanto riguarda i contatti lavorativi, in letteratura i dati sono molto controversi: il legame tra alluminio e demenza è molto discusso nella comunità scientifica, l’esposizione all’alluminio sembrerebbe in alcuni casi accelerare lo sviluppo della malattia. Nel nostro campione solo il 4.9% è risultato esposto a questo metallo. Tuttavia, non abbiamo un numero consistente per poter fare conclusioni in merito. Un dato da non sottovalutare è rappresentato dal fatto che il 21% degli intervistati è annoiato e il 26.2% è triste. E’ tuttavia importante rendersi conto che da questo generico senso di malinconia, può svilupparsi una vera depressione. È stato dimostrato da numerosi studi che, per prevenire il deficit cognitivo, è meglio mantenersi attivi ed impegnati nelle cose che si preferiscono. Invece di abbandonare le attività che diventano difficili da eseguirsi, è possibile modificarle. Per esempio, se si hanno problemi nella preparazione di un pasto, invece di desistere, ci si può concentrare solo su alcune fasi come mondare le verdure, preparare la tavola o servire i pasti. Inoltre il 22.9% del nostro campione ha difficoltà di concentrazione. Sarebbe pertanto vantaggioso stimolare la mente mantenendo attive le parti del cervello ancora efficienti. Le attività mentali preferite  sono le parole incrociate, giocare a scarabeo, leggere, il gioco delle composizioni, esercizi o giochi di aritmetica. Un altro modo per stimolare la mente può essere quello di impegnarsi il più possibile nelle faccende di casa. La patologia di più frequente riscontro è risultata essere l’ipertensione arteriosa con il 24.1% seguita dalla dislipidemia con il 15.9%. Anche la familiarità per ipertensione arteriosa risulta ben rappresentata: il 44.7% degli intervistati (quasi la metà) ha uno o più familiari affetti da questa patologia; il 26.4% ha uno o più familiari affetti da diabete, il 17.5% ha uno o più familiari affetti da dislipidemia e il 19.3% ha uno o più familiari affetti da demenza. Per poter ipotizzare una correlazione tra ipertensione arteriosa, dislipidemia e deficit cognitivo (così come emerge dalla letteratura) attendiamo di completare l’inserimento delle schede rimanenti per poter avere un campione più rappresentativo. In tal modo potremmo meglio individuare sia i fattori di rischio per deficit cognitivo del nostro campione sia le famiglie più a rischio. Inoltre stiamo rielaborando il questionario somministrato per poter avere ulteriori informazioni che potranno essere utili al nostro progetto. Nella fase successiva del progetto si potrà così elaborare un programma di prevenzione della malattia di Alzheimer su larga scala atto a modificare i fattori di rischio evidenziati e ad indirizzare i soggetti predisponenti presso i centri U.V.A. presenti sul territorio o presso specialisti geriatri.

In attesa della quinta edizione della Giornata Nazionale sull’Alzheimer, prevista per il 24 marzo  verranno inviate apposite comunicazioni alle persone che si sono sottoposte, durante il 2011, ai questionari predisposti dagli esperti del Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento dell’Università La Sapienza. Chi risulta avere una predisposizione, anche minima, nei confronti del morbo, o di una qualunque forma di demenza senile, verrà invitato a sottoporsi ad un programma di monitoraggio costante, attraverso la somministrazione periodica di questionari più specifici ed approfonditi. Verrà inoltre inviato a tutti i soggetti coinvolti un vademecum contenente consigli e norme comportamentali da seguire per limitare il più possibile l’insorgere di fattori di rischio, a prescindere dall’eventuale predisposizione riscontrata.

La quinta Giornata nazionale per la prevenzione dell’Alzheimer è organizzata, come sempre, in collaborazione con la Croce rossa italiana, con il Dipartimento di scienze dell’invecchiamento dell’Università La Sapienza di Roma, con la Federazione italiana medici geriatri (Fimeg), e il contributo istituzionale di Novartis. Oltre a promuovere la campagna Anap e Ancos di Confartigianato Persone concorrono a finanziare dottorati di ricerca presso il Dipartimento di Scienze dell’invecchiamento dell’Università La Sapienza. Per maggiori informazioni sull’iniziativa si può consultare il sito www.anap.it.

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