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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Giornata Democrazia, Pizzarotti: "Esperienza riuscita". Critiche dalla Cgil

Il sindaco: "Mancavano molti dei convocati, 180 su 500. Persone che si erano prese l'impegno di partecipare e che hanno impedito ad altre 200 persone che erano in attesa di intervenire"

La Giornata della Democrazia si è conclusa ieri sera al Palasport. E vista l'assenza di molte persone che avrebbero dovuto partecipare il giorno dopo si tracciano i bilanci. Il sindaco Federico Pizzarotti ha affidato il suo ultimo commento e Facebook. 

PIZZAROTTI: 'SOLO L'INIZIO DEL PERCORSO'. "La giornata della democrazia volge al termine-scrive Federico Pizzarotti. Penso ci sia la soddisfazione di tutti, organizzatori e partecipanti. Una prima giornata di confronto e collaborazione diretta con i cittadini. L'unico peccato è che mancavano molti dei convocati, 180 su 500. Persone che si erano prese l'impegno di partecipare e che hanno impedito ad altre 200 persone che erano in attesa di intervenire. Ma a parte questo dettaglio, un'esperienza riuscita. Grazie a tutti i dipendenti comunali che hanno gestito al meglio la giornata. Spero che quando si insedieranno i nuovi consigli di quartiere, utilizzino questa metodologia di lavoro per consultare le persone che lo vivono. La Democrazia Diretta è il fine, e questo è solo l'inizio del percorso"

CGIL, BUSSANDRI. “COSA C'ENTRA LA DEMOCRAZIA?' Passato il fervore mediatico dell'evento, ci piacerebbe che qualcuno rispondesse a una semplice domanda: cosa c'entra la Democrazia (concetto nobile e alto, da scrivere con l'iniziale maiuscola) con l'assemblea dei 500? Ovvero con un'assise di 500 cittadini (lo 0,26% dei cittadini parmigiani), parte autoconvocati e parte estratti a sorte, chiamati a esercitarsi sui temi di governo di questa città? L'idea di democrazia (con l'iniziale minuscola) che sottende all'iniziativa è un'idea di finta democrazia diretta, in cui un numero esiguo di persone dovrebbe elaborare proposte senza strumenti conoscitivi a disposizione e senza filtri di rappresentanza che certifichino gli interessi di cui sono portatrici. Una democrazia diretta in cui le scelte rischiano dunque di essere orientate da chi ha più mezzi, strumenti, potere. O che nella migliore delle ipotesi può solo fungere da supporto a decisioni già sostanzialmente elaborate da tecnocrazie amministrative. Questa Amministrazione, anziché inscenare “spottoni” costosi e inutili come questo, dovrebbe invece convincersi una volta per tutte che la Democrazia è fatta anche e soprattutto di rappresentanza, e che questo è comunque il modello che ci consegna la Costituzione figlia della Resistenza.

Ha la fortuna di disporre di una rete diffusissima di associazioni e organizzazioni nelle quali operano e dibattono migliaia di cittadini (non per legge dello Stato, ma sulla base di adesioni volontarie) e che spesso hanno conseguito risultati importantissimi a beneficio del progresso economico, civile, culturale di questa città. Impari a convocarle e ad ascoltarle sui temi di loro pertinenza, ciò che avrebbe il valore di cento “assemblee dei 500”. Altrimenti l'unico modello di democrazia che finirà col perseguire sarà quello delle “adunate oceaniche”.

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