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Cronaca

Giornata dei Diritti al Palazzo del Governatore. Dalle Unioni Civili al Testamento Biologico

L'incontro è stato coordinato da Nicoletta Paci, vicesindaco del Comune di Parma, che ha sottolineato l'importanza della promozione dei diritti civili da parte del Comune che ha già deliberato in merito alla cittadinanza civica, al testamento biologico ed al registro delle unioni civili

Parma in prima linea a favore dei diritti civili. Nell’ambito delle iniziative contemplate nel programma legato a “La Giornata dei diritti”, si è svolta nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 21 febbraio, la conferenza informativa a cui hanno partecipato diversi relatori per parlare di unioni civili, dei diritti delle persone private della libertà personale, di bigenitorialità, cittadinanza civica, testamento biologico, parto in casa e donazioni di organi. L’incontro è stato coordinato da Nicoletta Paci, vicesindaco del Comune di Parma, che ha sottolineato l’importanza della promozione dei diritti civili da parte del Comune che ha già deliberato in merito alla cittadinanza civica, al testamento biologico ed al registro delle unioni civili. “La serata – ha detto – ha uno scopo divulgativo e di approfondimento”. E’ importante per i cittadini essere informati sui diritti civili in modo da poterli far valere ed essere in grado di compiere scelte proprio sulla base della loro conoscenza. Erano presenti, fra gli altri, Massimo Fabi direttore generale dell’Ausl Parma, il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria Leonida Grisendi, l’assessore al welfare Laura Rossi e il presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi.
 
Si sono susseguiti diversi interventi a partire da Giorgio Chiari, Presidente del Consiglio Notarile di Parma, che si è soffermato sulle unioni civili. Qualche tempo fa il Notariato, ha spiegato, ha promosso due giornate in cui ha presentato i patti di convivenza alla luce del vuoto normativo italiano, un’eccezione per quanto riguarda i Paesi occidentali. “Credo – ha precisato - che per le unioni civili un problema sia rappresentato dal fatto che si teme che le unioni civili possano essere  riconosciute a livello pensionistico con riverberi notevoli per l’Inps”. Il Comune ha approvato il registro delle unioni civili  con la possibilità di aderire a servizi che il Comune offre. I patti di convenienza rappresentano un fenomeno sociale molto ampio, esistono casi come due sorelle anziani o il figlio che continua a vivere con i genitori prestandogli assistenza a cui si possono applicare schemi contrattuali particolari. La Corte di Cassazione, dopo un iniziale orientamento sfavorevole, ha fatto prevalere il principio che le unioni di fatto rientrino in quelle formazioni sociali in cui si  svolge la vita umana tutelate dall’articolo 2 della Costituzione, per persone sia di diverso sesso che dello stesso sesso. “Il riconoscimento giuridico di queste convivenze nasce, quindi – ha concluso -  dal principio secondo cui dalla convivenza prolungata nascono delle obbligazioni naturali”. Il vicesindaco ha illustrato nel dettaglio le modalità di iscrizione al registro delle unioni civili e i vantaggi legati all’iscrizione a questo registro.

Roberto Cavalieri, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Parma ha parlato del carcere di Parma come luogo “sconosciuto”.  Il carcere è stato sottoposto ad una ristrutturazione delle persone detenute anche in base ai reati commessi. Il Garante comunale ha illustrato la tipologia dei detenuti presenti. “La Corte dei diritti dell’uomo dell’UE – ha ricordato - lo scorso anno ha condannato l’Italia per il sovraffollamento delle carceri. Da poco è stata approvata una normativa volta a migliorare condizione dei detenuti, con la previsione di un Garante dei detenuti a cui i detenuti possano reclamare i propri diritti, nel caso che gli stessi detenuti siano stati lesi”. Parma è la quarta città in Emilia Romagna a dotarsi del Garante. Il lavoro del Garante si svolge principalmente attraverso colloqui con i detenuti. Da qui è emerso che alcuni detenuti hanno espresso diverse problematiche.  Oltre al lavoro interno al carcere, c’è un lavoro sul territorio volto all’inserimento dei detenuti a livello di realtà associative e imprenditoriali. “Fra gli obiettivi, unitamente al Garante regionale, al direttore del carcere ed alla direzione Ausl, - ha concluso – vi è quello di pubblicare a giugno un libro bianco sulle carceri che dia un contributo al miglioramento della situazione attuale e della condizione di vita dei detenuti”.

Antonio Costa dell’Associazione Crescere Insieme a Parma ha trattato il tema della bi genitorialità: il diritto del bambino a mantenere un rapporto stabile che sia continuativo con entrambi i genitori separati. Il Comune intende tutelare questo diritto tramite un registro. Per garantire il rapporto equilibrato del bambino con i genitori va considerato che i giovani di solito vivono presso uno solo dei due, in questo modo si determina uno squilibrio ed una perdita della certezza del diritto anche nel caso in cui intervenga la distanza. L’obiettivo è quello di evitare ripercussioni sulla crescita dei figli e garantire un loro sviluppo armonico, riducendo anche i litigi tra i genitori. Il Comune vuole certificare i due domicili del minore che siano spendibili nelle scuole e nelle istituzioni sanitarie in modo da tutelare il diritto del minore alla bigenitorialità. Il registro con la certificazione del doppio domicilio vuole portare al centro il bambino come soggetto portatore di diritto.
 
Alessandro Cimaglia, Avvocato in Parma, e Vojsava Tahiraj, coordinatrice del servizio di mediazione linguistico- culturale lnformastranieri del Comune di Parma si sono focalizzati su cittadinanza civica. L’avvocato Cimaglia ha introdotto brevemente il tema della cittadinanza civica e del suo valore simbolico. “Essa – ha spiegato – vuole essere un invito affinché il parlamento legiferi in merito approvando lo “ius soli”. “Sono numerosi – ha spiegato – i minori che potrebbero acquisire la cittadinanza italiana a fronte di un quadro legislativo molto temperato che per ora non prevede lo ius soli, ma è incentrato sullo ius sanguinis”. La delibera del Comune apre, quindi, allo ius soli. “Il conferimento della cittadinanza civica – ha precisato - non attribuisce nessun diritto. Al momento sono numerose le proposte di modifica della legislazione vigente”. Il vicesindaco ha anticipato che in aprile avverrà il primo conferimento degli attestati di cittadinanza civica. Vojsava Tahiraj ha parlato di differenza tra identità ed origine. E si è soffermata sul ruolo che riveste l’ambiente nella formazione dell’individuo anche in relazione al luogo di nascita. Molti Comuni hanno riconosciuto l’attestato di cittadinanza civica prendendo atto di questo. “E’ un riconoscimento simbolico per i giovani e per le famiglie, una risposta non solo del Comune ma della cittadinanza intera – ha detto. Parlare di diritti è una responsabilità e un impegno anche per i cittadini stranieri che se riconosciuti si sento parte di questa società che dovrebbe essere veramente interculturale”.

Il consigliere comunale Ettore Manno ha approfondito l’argomento legato al testamento biologico. “E’ questo un momento importante – ha detto – per fornire un contributo concreto alla promozione dei diritti civili”. E’ sua la proposta di delibera relativa al testamento biologico approvata dal consiglio comunale a maggio. “Nel 1998 ero consigliere comunale e ho cercato di fare approvare un registro delle unioni civili ma non ebbe seguito. Dopo tanti anni le coscienze sono cambiate”. Il testamento biologico e le unioni civili sono i due argomenti posti nei programmi dei vari governi. “Ho cercato di sollecitare, come consigliere, il legislatore a legiferare in merito. Non si tratta di posizioni ideologiche, ma di un principio che ha fondamento in diverse fonti giuridiche autorevoli, un esempio di civiltà. Il Consiglio comunale di Parma – ha spiegato – ha approvato la costituzione del testamento biologico in nome dei diritti che non hanno avuto ancora seguito a livello nazionale”. Ed ha anticipato che è in programma una convenzione con le aziende Ausl e Ospedaliera in merito alla costituzione del fascicolo elettronico del paziente. E nel fascicolo elettronico sarà riportato il testamento biologico in modo da escludere problemi di natura giuridica al momento della morte. Il registro del testamento biologico va incontro alle evoluzioni culturali ed alle istanze dei cittadini. “Una città deve seguire i propri cittadini – ha concluso – attraverso azioni che siano utili per la collettività anche attraverso le buone pratiche che stiamo mettendo in atto”
 
Rita Vessichelli, responsabile Servizio Salute Donna dell'AUSL di Parma, Marilena Toscani, coordinatrice Progetto "Parto a domicilio" dell'AUSL di Parma, e Clelia Buratti, Associazione Futura hanno parlato di parto in casa. Il parto in casa è una prassi ormai consolidata. La legge regionale del 1998 fornisce le norme sul parto a domicilio ed in ambiente ospedaliero. La legge fa rifermento alle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità che dice che le donne hanno diritto di ricevere l’assistenza che ritengono più appropriata, in base a quella che è la loro situazione clinica. Sono stati fatti i rifermenti agli aspetti culturali e clinici che pongono la donna e il suo bambino al centro del momento del parto.

Stefano Lunardi, responsabile programma "Coordinamento attività di procurement” dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Parma, e Stefano Cresci, Presidente regionale AIDO, hanno concentrato i loro interventi sulla donazioni degli organi. Lunardi ha fatto riferimento alla donazione di organi: la terapia con trapianto di organi è una delle sole possibili in determinate situazioni per salvare il paziente. La Spagna è il primo Paese al mondo per la donazione di organi. All’inizio del 2014 le persone in attesa di trapianto erano più di 9 mila, nel 2013 si sono avute 2mila donazioni, con un rapporto di uno a quattro. I tempi di attesa media in Emilia Romagna sono un anno per cuore e fegato e quasi 4 per il rene, per i polmoni ci vuole un anno e sei mesi. E’ elevata la necessità di trapianto di polmone. Ha ricordato che grazie ai trapianti molte persone ritornano a vivere.

Stefano Cresci ha proposto una possibile soluzione che potrebbe essere adottata attraverso il Comune. Dodici persone al giorno muoiono in Europa in attesa di un trapianto. Il diritto di manifestare una volontà parte nel 1999, con la possibilità alle persone maggiorenni di manifestare la propria volontà in merito alla donazione degli organi. E ha fornito indicazioni sulle modalità per esprimere la propria volontà in modo da essere inseriti nel centro nazionale trapianti. L’iscrizione all’Aido e la dichiarazione resa all’Ausl sono fra le possibili vie. Esiste però una nuova proposta, sulla base della legislazione vigente, che è quella di esprimere la volontà anche nelle anagrafi dei Comuni. Sono partiti Perugia e Terni ed alcune Regioni. Alle Ausl in Emilia Romagna si sono rivolti fono ad oggi solo 5.582 cittadini, nel Comune di Cesena, che ha adottato da poco questo nuovo sistema, le dichiarazioni sono state 2.521. “La manifestazione di volontà al Comune – ha concluso – rappresenterebbe un incentivo in questo senso”.

La “Giornata dei diritti” prosegue oggi, sabato 22 febbraio e domenica 23 febbraio con la distribuzione del materiale informativo presso i gazebo allestiti in Piazza Garibaldi e si chiuderà lunedì pomeriggio, alle 18.30, con l’incontro con Stefano Rodotà al Ridotto del Teatro Regio

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