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Cronaca

Graffiti sul Teatro Regio: denunciato writer 21enne

I carabinieri e la polizia locale hanno perquisito l'abitazione del ragazzo: trovate bombolette spray e il tag 'Mongol', firma di alcuni disegni

Hanno perquisito la sua abitazione ed hanno trovato 75 bombolette spray, 6 tubi di vernice acrilica, un talloncino verde con la scritta 'Mongol', il tag con il quale sono stati firmati diversi graffiti nel centro storico di Parma.

Per questo motivo un 21enne di Brescia, studente a Parma, è stato denunciato dai carabinieri e dalla polizia locale per imbrattamento di edifici pubblici e privati: le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno portato all'individuazione del ragazzo, anche grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Le scritte e i disegni con il tag 'Mongol' sono apparsi in centro storico - anche su edifici del Comune di Parma e della Fondazione Teatro Regio - negli ultimi mesi. 

Grazie alla sinergia investigativa creatasi e rafforzatasi con le indagini nella zona centro di Parma nel settore del contrasto agli stupefacenti - nei pressi del Liceo Toschi e nella zona del Teatro Regio - i carabinieri di Parma Centro e la Polizia Locale di Parma hanno svolto le indagini per individuare il responsabile delle scritte e dei disegni. 

Nel corso della perquisizione - disposta dalla Procura -  sono stati trovati diversi oggetti: 75 bombolette spray di vari colori, 6 tubi di vernice acrilica di vari colori, un talloncino verde con la scritta 'Mongol', appunti e scritti su fogli con indicazione 'Mongol', oltre a capi di abbigliamento - felpa di una specifica marca, pantaloni, zaino - identici a quelli con i quali l’autore dei disegni è stato immortalato nelle immagini della videosorveglianza.

In caso di condanna, oltre alla sanzione penale vera e propria - reclusione da tre mesi ad un anno e multa da 1000 a 3000 euro - il Giudice “può disporre l'obbligo di ripristino e di ripulitura dei luoghi ovvero, qualora ciò non sia possibile, l'obbligo a sostenerne le relative spese o a rimborsare quelle a tal fine sostenute, ovvero, se il condannato non si oppone, la prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per un tempo determinato comunque non superiore alla durata della pena sospesa, secondo le modalità indicate nella sentenza di condanna”.

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