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Mercoledì, 24 Aprile 2024
IL RACCONTO

Le lacrime di Mriya per l'Ucraina sotto attacco: "La mia famiglia è lì, temo di non rivederla più"

La testimonianza di una donna ucraina che vive a Parma da tanti anni: "I miei parenti abitano a Leopoli ed è un disastro. Qualcuno sta cercando un nascondiglio sotterraneo dove passare le notti. Mia nonna mi ha detto di essere pronta a morire"

“Ho pensato subito a mia nonna, ha 88 anni. Le ho telefonato stanotte. Ho perso la mamma qualche anno fa, adesso ho paura di perdere anche lei. E’ pronta a morire, mi ha detto: piuttosto che vivere la guerra…”. La voce di Mriya Hramyaic che vive a Parma da tanti anni è rotta dal pianto ed è carica di oppressione per quello che potrebbe succedere ai suoi parenti. Ha l'intera famiglia in Ucraina, fratelli e sorelle, nipoti. In ogni singola parola si avverte l’equilibrio sottile di una situazione destinata a peggiorare. Leopoli, città dell'Ucraina occidentale, non è stata ancora raggiunta dai missili russi, ma vive ore d’angoscia perché secondo le previsioni potrebbe essere attaccata e raggiunta dall’invasione dell’esercito da un momento all'altro. Si teme per la stazione ferroviaria, invasa dai cittadini che cercano in ogni momento di fuggire verso la Polonia, anche attraverso l’aeroporto ingrandito in occasione di Euro2012 da dove partono voli internazionali. Saranno quelli i primi obiettivi delle bombe, per interrompere i collegamenti e isolare un punto strategico dell’Ucraina, da sempre territorio di istruzione e cultura. Le frontiere sono già chiuse: “A Leopoli - dice Mryia - ci sono tutti i miei famigliari. Prego per loro, ho paura che succeda il peggio”. 

Qual è la situazione?

“Brutta. E’ un disastro. Qualcuno sta cercando un nascondiglio sotterraneo dove passare la notte, le frontiere sono chiuse e le previsioni non sono buone. Speriamo non siano confermate perché si parla di un attacco imminente anche da quelle parti”. 

Con chi ha parlato?

“Per lavoro mi sveglio spesso di notte, ho un’impresa di pulizie a conduzione familiare a Parma. Non è stato un bel buongiorno, ho letto sul telefonino le prime notizie confermate dai telegiornali. La prima cosa che ho fatto è stata quella di chiamare mia nonna. Ho parecchio paura di perderla in questi giorni. Piangeva, ma ha trovato la forza di  rassicurarmi. Mi ha detto che non ha più nulla da perdere, che è pronta a morire. E’ preoccupata solo per i nipoti. Oggi è il compleanno della moglie di mio fratello. Temo lo ricorderà per tutta la vita”. 

Cosa pensa di questa vicenda?

“Lo sappiamo tutti che non si fermerà questa guerra, è da otto anni che va avanti. Abbiamo perso più di 20mila ragazzi. Hanno lasciato la vita per il loro paese, hanno messo anima e cuore per la causa. Quanti ancora ne dovremo piangere? La situazione è molto critica: Kiev e tante altre città sono state bombardate e ci sono tanti morti tra i civili. Le zone militari sono state tutte colpite. Ci sono elicotteri e aerei che girano in continuazione, la gente è molto preoccupata. Preparano valige e i documenti per scappare, ma le frontiere sono chiuse per gli uomini”. 

Le donne e i bambini?

“Ieri è stato firmato un decreto dal presidente Zelensky secondo cui  tutti gli uomini dai 18 ai 60 anni devono essere disponibili per difendere il proprio paese. Devono andare in guerra. Le donne e i bimbi per asilo politico possono andare alla frontiera, ma non si sa se saranno lasciati liberi di partire. Io ho tutta la mia famiglia a Leopoli: fratelli, sorelle, nipoti”. 

Da quanto tempo vive in Italia?

“Sono ormai vent’anni che vivo qui: ho avuto la fortuna di portare a Parma anche mio marito e mia figlia, viviamo in questa splendida città che ci ha adottati, ormai. Abbiamo un’azienda a conduzione familiare, un’impresa di pulizie. Prima facevamo anche giardinaggio, ma il covid ci ha quasi messo in ginocchio e ho dovuto rinunciare a parecchi dipendenti. Devo tornare a lavorare, lo farò con il groppo in gola. Saranno giorni angoscianti”. 

Cosa pensa di Putin? 

“Abbiamo a che fare con una persona poco adeguata, che ha principi che non esistono. Una persona malata”.

Perché ha scatenato questa guerra?

“L’Ucraina è sempre stata ricca. Putin vuole avere le uscite pronte sul  Mar Nero: infatti ha bombardato Odessa. Da noi ci sono territori ricchi di materie prime, come la regione del Donbass, piena di miniere di carbonio, di gas e e risorse naturali”. 

Come risponderà l’esercito ucraino?

“L’esercito? Non abbiamo un esercito. La prima bomba è stata lanciata alle 5 del mattino e ha colpito Kiev, ma non è stata l’unica. Perché è stato un attacco simultaneo: da Kiev a Kharkiv, a Odessa e le città più grandi, come Petrovskoe. Non so se l’Ucraina abbia reagito. Il presidente Zelensky ha tenuto dei corsi di addestramento nell’ultimo mese con i civili. Ma non so se siano pronti a fronteggiare gli attacchi della Russia. Stanotte non dormirò. Mi fa male il cuore per tutto il popolo ucraino. Adesso è troppo tardi per reagire o fermare Putin che ha avuto tutto il tempo per organizzarsi. Auguro a tutto il mondo che un domani si possa conoscere la verità su questa guerra. Non torno in Ucraina dal 2020, ma è come se fossi li ogni giorno. Soprattutto oggi”.

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