Il piano per il mese di maggio: zona gialla, coprifuoco a mezzanotte e ristoranti aperti
Ecco tutte le ipotesi per il nostro territorio
Per Parma e provincia le prossime settimane saranno quelle in cui si parlerà di riaperture e non di chiusure. Ed "essenziali" per ogni decisione saranno i dati e l'andamento della campagna vaccinale. Quel che è certo è che quando si deciderà di riaprire ci saranno interventi selettivi e graduali. Per questo si è cominciato a lavorare sui protocolli di sicurezza dei vari settori, a partire dal mondo della cultura e della ristorazione.
Il Comitato tecnico scientifico ha iniziato dalle richieste di musei, cinema, teatri e spettacoli dal vivo, che vogliono tornare a lavorare e puntano ad un ampliamento della capienza finora consentita da 200 persone a 400 al chiuso e da 400 a mille all'aperto. L'altro settore è quello della ristorazione: nelle prossime ore la Fipe vedrà il ministro Giancarlo Giorgetti per sottoporgli il protocollo già presentato a gennaio che prevedeva ristoranti aperti anche la sera nelle zone gialle e a pranzo in quelle arancioni, con prenotazione obbligatoria. Linea che difficilmente passerà il vaglio del Cts anche se l'obiettivo di tutti è di far ripartire almeno i locali che hanno spazi all'aperto e che si trovano in zona gialla, per poi proseguire con il resto. Più avanti si discuterà invece della riapertura delle palestre, solo per le lezioni individuali.
"Ad aprile conviene tenere ancora la massima prudenza - dice il ministro della Salute - A maggio, a seconda dei parametri del contagio e della capacità di vaccinare i fragili, ci possono essere le condizioni per misure meno restrittive come quelle da zona gialla". In questa ottica lo scenario che potrebbe portare alla svolta è quello che vede l'indice di contagio Rt a 0,8 e la prima dose di vaccino al 75% degli over 70. Se davvero si riuscisse a centrare entrambi gli obiettivi entro il tempo dato, allora a maggio (e forse anche già a partire dal 20 aprile) allora sarebbero due le ipotesi in campo:
- La prima ipotesi è quella di aspettare maggio per ripristinare la zona gialla in tutta Italia valutando poi successivamente la possibilità di portare il coprifuoco a mezzanotte e programmare la riapertura anche a cena dei ristoranti;
- La seconda ipotesi prevede l'anticipo di una settimana per le riaperture, ma a condizione che anche l'incidenza dei casi settimanali ogni centomila abitanti cali in modo significativo.
Per i ristoranti e i bar si pensa di introdurre la prenotazione obbligatoria per i clienti insieme all'obbligo di privilegiare gli spazi all'aperto. Bisognerà distanziare i tavoli in modo da assicurare la distanza di almeno un metro tra i clienti. Per il personale ci sarà l'obbligo di mascherina e si dovrà favorire il pagamento elettronico direttamente al tavolo. I clienti potranno mangiare senza, ma per muoversi all'interno del locale dovranno avere la mascherina.
Per quanto riguarda cinema e teatri, la capienza delle sale non potrà superare i 200 spettatori e l'entrata e l'uscita dovranno essere separate. La prenotazione dei posti potrà essere effettuata solamente online, mentre le poltrone dovranno assicurare il distanziamento sociale con le stesse regole Che andranno in vigore per ristoranti e bar.
Tra le ipotesi c'è quella di avere una seconda parte della primavera con cinema, teatri e sale da concerto aperti a 500 persone al chiuso e a 1.000 all’aperto, eventi speciali con ancora più spettatori e controlli straordinari, il primo dei quali magari all’Arena di Verona. Ieri il ministro alla Cultura Franceschini ha incontrato il Cts per esporre le sue idee riguardo alla ripartenza di alcune attività culturali di importanza centrale. Oggi presenterà il protocollo nero su bianco ai tecnici, che dovranno dire la loro. La regola in vigore sulle riaperture prevede l’occupazione dei posti al 25% della capienza e con un massimo di 200 spettatori nei locali al chiuso e 500 all’aperto.