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Cronaca San Secondo Parmense

Denuncia il furto della Lamborghini, ma l'aveva venduta in Africa

Denunciato un imprenditore 41enne di San Secondo Parmense che aveva escogitato una truffa da 150mila euro. Aveva venduto in Mauritania l'auto di lusso presa a leasing e poi ne aveva denunciato il furto

Aveva venduto in Mauritania la Lamborghini presa in leasing, denunciandone il furto, ma la truffa di un imprenditore parmense è stata scoperta per caso da un ispettore del Commissariato di Bassano del Grappa che s'era insospettito nel trovare un'auto di quel genere nel deserto. Dopo sei mesi di indagini del Commissariato di Bassano, con il supporto dei carabinieri di San Secondo Parmense, l'imprenditore, che ha una società di servizi per l'edilizia, L.F., 41 anni, di San Secondo, è stato denunciato assieme ad un amico, D.C., 42 anni di Grumo Appula in provincia di Bari.

Lo scorso Natale, l'ispettore era partito con un'altra ventina di volontari di 'Missioland' per portare alcuni mezzi alle missioni in Mauritania. Alla dogana di Dacca aveva notato una Lamborghini Gallardo, di colore giallo e con targa italiana. Una stranezza visto il luogo pre-desertico per nulla adatto ad un auto simile. I sospetti si sono acuiti quando ha visto togliere le targhe alla vettura prima che venisse caricata su un rimorchio e così il poliziotto da mandato con il suo cellulare foto della Lamborghini e targa ai colleghi del Commissariato. Fatti i primi accertamenti gli agenti non hanno riscontrato nulla di irregolare: l'auto era in leasing ed aveva avuto il nulla osta dalla stessa società per poter viaggiare in Africa. Ma dopo una quindicina di giorni al terminale è arrivata la segnalazione del furto della vettura, cioé in un momento successivo a quando era stata vista nel paese africano.

A denunciare il furto L.F. lo stesso uomo che era in Mauritania a Natale e che era andato dai carabinieri appena rientrato in Italia, riferendo che gli era stata rubata la Lamborghini mentre era in una pizzeria. Agenti e militari ci hanno messo un po' di tempo per ricostruire il viaggio dell'imprenditore e del suo amico (da Genova in Mauritania via Barcellona, Tangeri e Marocco) e raccogliere gli elementi che hanno portato a scoprire la truffa, non solo alla società di leasing ma anche a quella di assicurazioni, che ha fatto fruttare all'uomo 150 mila euro.

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