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Cronaca

Inceneritore, Pizzarotti avrebbe potuto fermarlo? Folli: "Affermazioni prive di fondamento"

"Verificheremo con i nostri legali se vi sono i presupposti per un'azione giudiziaria in sede civile e penale". Si conclude così il post su Facebook dell'assessore sull'articolo della Gazzetta di Parma...

Dopo la pubblicazione di un articolo sulla Gazzetta di Parma sull'inceneritore e sulla possibilità concreta, per il sindaco Pizzarotti e la sua Giunta, di fermarne l'avvio l'assessore all'Ambiente Gabriele Folli ha risposto pubblicamente con una nota sul suo profilo Facebook: "Le affermazioni contenute nell'articolo sono prive di fondamento" che si conclude così: "A tutela dell’immagine del Sindaco e del Comune sul contenuto dell’articolo verificheremo con i nostri legali se vi sono i presupposti per un’azione giudiziaria in sede civile e penale.

LA NOTA DI FOLLI - "Le affermazioni contenute nell’articolo a cui la Gazzetta di Parma ha dato ampio risalto oggi secondo cui il sindaco Pizzarotti avrebbe potuto fermare l’inceneritore se voleva, sono totalmente prive di fondamento.  Nella tesi della giornalista Chiara Cacciani, peraltro già sostenute in passato dall’avv. Rutigliano (colui che ha affiancato la Provincia di Parma in tutto l’iter del Paip, ora attivo nell’associazione Millecolori insieme al segretario del PD cittadino Lavagetto) si sostiene che, in base alla mancata realizzazione di un depuratore, il Comune avrebbe potuto chiedere l’arresto dell’impianto, mentre è ormai noto che questa ed altre prescrizioni che non sono state realizzate prima della partenza da Iren e su cui il Comune di Parma ha fatto aspra battaglia in sede di conferenza dei servizi, sono state semplicemente posticipate dalla Provincia di Parma che è l’ente competente che ha dato il via libera alla partenza dell’inceneritore di Ugozzolo. In Conferenza dei Servizi il Comune di Parma ha contestato tra le altre, la mancata realizzazione del boschetto mangiapolveri, il mancato allacciamento nei tempi delle volumetrie previste da teleriscaldamento, la mancata realizzazione di ben 2 edifici che dovevano essere funzionali a tutto il comparto per il trattamento delle frazioni provenienti da raccolta differenziata e in tutti questi casi la Provincia ha semplicemente sostenuto la tesi che vi sarebbero state delle compensazioni e mitigazioni ambientali a posteriori senza per questo influire sulla decisione di dare il via libera, tant’è che tuttora sono aperti appunti dei procedimenti separati dalla Provincia per stabilire l’entità di queste compensazioni. Lo ribadiamo ancora una volta se ce ne fosse il bisogno: la Provincia di Parma è l’ente competente che ha dato il via libera all’accensione del forno.

Sullo schema fognario A7 previsto tra le opere compensative e finanziato solo per metà dalla tariffa rifiuti (il resto a carico di privati) non è stato realizzato per la mancata espansione dell’area Spip e concordemente con gli altri comuni e la Provincia si è deciso a non gravare sulle tasche dei cittadini con un’opera sostanzialmente inutile ed avviare un percorso per impegnare le somme previste per opere più urgenti nell’area a carattere depurativo ma anche a salvaguardia del rischio idrogeologico. L’atteggiamento del Comune di Parma è sempre stato di netta contrarietà all’inceneritore e suggerire surrettiziamente come il giornale cittadino ha fatto oggi che vi sia una connivenza con Iren è smentito anche dai fatti recenti dove il Comune sta proponendo di uscire da Iren e gestire con una società in-house la raccolta dei rifiuti e sta intimando al gestore il pagamento di oltre 2 milioni di Euro per gli oneri di urbanizzazione non corrisposti per il Paip. Lasciamo a tutti giudicare la linea editoriale di un quotidiano che, dopo che il Sindaco di Parma con una conferenza stampa ha chiamato la città tutta a manifestare contro l’ampliamento dell’impianto riporta l’articolo a pagina 14 in un trafiletto senza foto, a fianco di una commemorazione mortuaria e forse capiamo anche perchè escono certi articoli in questi momenti. A tutela dell’immagine del Sindaco e del Comune sul contenuto dell’articolo verificheremo con i nostri legali se vi sono i presupposti per un’azione giudiziaria in sede civile e penale.

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