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Inceneritore, Allegri e De Angelis: "Ci sono 41 milioni di euro di spesa ingiustificati"

Due esposti alla Procura della Repubblica, uno alla Corte dei Conti e una denuncia alla Commissione Europea, i due legali contestano gli aumenti arbitrari dei costi e l'assenza di un piano economico-finanziario

Due esposti alla Procura della Repubblica, uno alla Corte dei Conti e una denuncia alla Commissione Europea solo per il termovalorizzatore che verrrà costruito da Iren in località Ugolotto e che continua a suscitare polemiche, dopo la seduta congiunta delle Commissioni Ambiente e Sanità di qualche settimana fa. Gli avvocati Arrigo Allegri e Pietro De Angelis negli ultimi anni si sono occupati, dal punto di vista giuridico, oltre che del termovalorizzatore, anche della gestione dei rifiuti e del teleriscaldamento, presentando una serie di altre diffide ed esposti. "Cerchiamo di portare una sorta di legalità sulla questione dell'inceneritore - ha dichiarato l'avvocato Arrigo Allegri- Fino ad oggi abbiamo intrapreso una serie di azioni di tipo giuridico allo scopo di far luce su un settore, che comprende anche la gestione dei rifiuti e il teleriscaldamento, in cui a nostro avviso ci sono delle illegittimità. Per l'inceneritore non è mai stato presentato un piano economico-finanziario che evidenzi i costi, il progetto è stato intrapreso in assenza di gara, di conseguenza mancano dati numerici reali".

Chi ha voluto l'inceneritore? Domanda di difficile risposta: tutto parte da un accordo del 2004 tra l'Ato, l'Agenzia Territoriale Ottimale e l'allora Amps, la municipalizzata che gestiva i servizi di energia, gas e rifiuti in cui si diceva che il gestore si impegnava a garantire lo smaltimento dei rifiuti con appositi impianti, anche attraverso terzi. Dopo il passaggio ad Enìa nel 2005 è iniziato il percorso per la costruzione dell'inceneritore, la Provincia di Parma ha concesso solo l'Autorizzazione Integrata Ambientale mentre il Comune di Parna ha dato solo un parere positivo. Per il resto non c'è traccia di un piano economico-finanziario, esiste solo un documento informale, un quadro tecnico economico del 2010. Del resto l'Ato aveva già dichiarato di non essere competente per la materia dello smaltimento dei rifiuti.

L'avvocato Pietro De Angelis ha analizzato i pochi dati economici, giungendo ad una conclusione netta. "Quello che risulta dai dati è sconcertante, Enìa/Iren aveva depositato in Provincia ed in Comune una previsione di spesa di 181 milioni di euro, di cui 41 per le fasi 2 e 3, discrezionali da parte di Enìa. A gennaio 2010 Enìa/Iren aveva già aumentato i costi a 194,679 milioni di euro con l'aggiunta ci alcuni costi, di cui tre voci di spesa (imprevisti e oneri su base d'asta ribassata, riclassifica oneri finanziari e mano d'opera, delta fase 1 - n.d.r.), che corrispondono a 41 milioni di euro sono del tutto ingiustificate ed arbitrarie, il 27% di aumento rispetto alla previsione di spesa. Quanti saranno i costi a giugno 2012, data presunta di entrata in funzione dell'inceneritore? Iren, società privata quotata in borsa, ha un totale arbitrio in qualsiasi campo. Il sindaco Pietro Vignali ha detto di essere soddisfatto delle risposte ricevute da Iren". Andrea Vìero, direttore generale di Iren, parla di 130 milioni di euro di penale, nel caso non si faccia l'inceneritore. "Non esiste nessuna penale - avverte l'avvocato De Angelis- perchè non esiste un contratto, al massimo un risarcimento danni: non so a chi potrebbero essere chieste queste penali, sicuramente con al Comune che ha dato solo un parere".

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