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Cronaca

Inceneritore, diffida a Comune e Provincia, Allegri e De Angelis: "Ricominciamo la battaglia"

Diffida per Provincia e Comune ad autorizzare Iren all'implemento di rifiuti per l'inceneritore di Ugozzolo. Gli avvocati Allegri e De Angelis -già autori di diversi esposti alle autorità preposte- riprendono la lotta...

Già da tempo si erano fatti sentire gli avvocati Allegri e De Angelis inviando esposti alla Procura e all'Autorità Nazionale Anticorruzione per la costruzione e l'avvio dell'inceneritore di Ugozzolo.

​Le argomentazioni portate (gli oneri di urbanizzazione mai pagati, l'affidamento senza gara della gestione rifiuti e la costruzione stessa dell'inceneritore) sono state accolte dalla autorità ma per ora nulla è cambiato per l'inceneritore di Parma e la multiutility Iren che lo gestisce. 

L'azienda Iren ora aggiunge carne al fuoco e invia alla Provincia la richiesta di implementazione del carico di rifiuti da portare ad incenerimento.

La richiesta di nuova Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l'implemento dei rifiuti segue la scia del pacchetto riforme governativo "Sblocca Italia" che all'articolo 35 risolve il problema rifiuti nazionale concedendo la 'grazia' alle aziende che gestiscono gli inceneritori di poterli fare arrivare da fuori provincia e fuori regione e alimentare così a pieno carico gli inceneritori presenti sul territorio nazionale.

La decisione governativa annullerebbe così buona parte degli sforzi e dei risultati ottenuti dai comuni per la raccolta differenziata. A fronte di tale richiesta riprendono la loro azione di lotta contro l'inceneritore i due avvocati che mettono per iscritto una diffida contro Comune e Provincia per quanto di competenza.

Diffida verso il presidente Frittelli della Provincia in quanto ente preposto e competente al rinnovo dell'Aia e nei riguardi del sindaco Pizzarotti per la conformità costruttiva dell'impianto che evidenzia invece -segnalano i legali- alcune inadempienze.

Le autorizzazioni precedenti rilasciate per l'avvio dell'inceneritore "sono sbagliate in quanto concesse per una costruzione ben più ampia che l'inceneritore, il Pai (Piano Ambientale Integrato) che consisteva anche in un area di stoccaggio rifiuti e una di trattamento meccanico biologico.

Entrambe queste aree non sono state realizzate" spiegano i legali No Inceneritore, inoltre "non possiamo credere che la richiesta di portare a pieno carico l'inceneritore non incrementi le polveri sottili in un quartiere dove già insistono centri commerciali e varie industrie oltrechè un autostrada nelle immediate vicinanze. Come mai il sindaco lì non mette una centralina per la lettura delle polveri sottili?"

Il sindaco, massima autorità giudiziaria, "avrebbe avuto la possibilità di ostacolare l'apertura dell'impianto, c'erano motivi concreti e giuridici per farlo" confermano gli avvocati. Come se non bastasse Iren "percepisce incentivi pubblici" perchè la legge italiana "assimila l'energia elettrica prodotta dagli impianti di incenerimento a quella prodotta dalle fonti rinnovabili" spiega Allegri.

Tra le tariffazioni più alte d'italia, gli incentivi pubblici ecc.. la multiutily Iren arriva ad avere "un netto utile altissimo pari a circa il 25%". La diffida nei confronti di Provincia e Comune per l'azienda partecipata Iren è partita, i legali concludono "ci riserviamo dal perseguire per vie legali gli Enti competenti qualora le nostre istanze non saranno accolte".

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