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Cronaca

Medici per l'ambiente: "Le parole di Signorelli sono imprudenti"

Replica dell'associazione di medici alle dichiarazioni del professore di Igiene all'Università di Parma sull'innocuita degli impianti di termovalorizzazione: "Invitiamo a seguire il buon senso ed ad applicare quanto di più efficace al momento esiste per la gestione dei rifiuti

Crediamo che l'affermazione riportata sull'innocuità degli inceneritori di ultima generazione specie 'se ben gestiti' (altro argomento che sarebbe interessante sviscerare, alla luce delle innumerevoli indagini che hanno portato a sequestri in tutta Italia di tali impianti per cattiva gestione) sia imprudente e invitiamo a seguire il buon senso applicando quanto di più efficace al momente esiste per la corretta gestione del problema rifiuti; riduzione della produzione, raccolta differenziata, tariffa puntuale, riuso, riciclo ed eliminazione da parte del sistema industriale di ciò che non può altrimenti essere differenziato". E' la replica dell'associazione Associazione Medici per l'Ambiente-Isde Italia-sezione di Parma, a quanto aveva affermato nei giorni scorsi Carlo Signorelli, professore di Igiene all'università di Parma.

"Non ci sono risultati definitivi sugli effetti sanitari degli inceneritori, ma una gestione razionale del ciclo dei rifiuti non può prescindere da ben monitorati termovalorizzatori", aveva detto. "Purtroppo nelle dichiarazioni del prof. Signorelli - dice l'associzione in un comunicato - si vuol far passare il concetto che i nuovi impianti sarebbero ad impatto limitatissimo sulla salute delle popolazioni esposte, una sorta di assoluzione degli inceneritori di nuova generazione che, rispetto a quelli del passato, non provocherebbero danni. Ricordiamo prima di tutto che la stessa cosa si diceva per gli inceneritori proprio del passato e che la storia della medicina e dell'epidemiologia è piena di casi in cui scelte in un primo momento ritenute innocui si sono rivelate disastrose. Basti pensare alla triste storia dell'amianto, osannato come materia che poteva risolvere grossi problemi nell'edilizia e che poi sta creando a tutt'oggi gravi problemi di salute.

L'affermazione che i termovalorizzatori di ultima generazione 'hanno dimostrato di non essere, se ben gestiti, pericolosi per la salute dei cittadini' non è affatto adeguatamente provata, e non potrebbe esserlo per il semplice fatto che le valutazioni epidemiologiche di un rapporto causa effetto negativo tra emissioni di un impianto e salute delle popolazioni esposte si potrebbe avere solo a distanza di tempo (20-25 anni), quando ormai sarebbe troppo tardi per tornare indietro. Del resto è tuttora in corso nella comunità scientifica il dibattito sull'impatto ambientale e sanitario delle sostanze contenute nei fumi, nelle poveri e nelle ceneri prodotti da tali impianti, tanto che nella letteratura scientifica non sono reperibili dati sicuramente dimostrativi dell'assenza di rischi per la salute, mentre invece siamo pieni di dati che dimostrano l'impatto negativo sulla salute dei vecchi impianti".

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