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Cronaca

Inceneritore, Tutino: "Reggio non ha bisogno dell'inceneritore di Parma"

"La provincia reggiana non ha e non avrà bisogno dell'inceneritore di Parma o di altre città per la chiusura del proprio ciclo rifiuti" dichiara l'assessore all'Ambiente della Provincia di Reggio Emilia

"Nel corso del Consiglio comunale di Parma  in materia di inceneritori, in diversi passaggi sono state citate l'esperienza di Reggio Emilia e le scelte che il nostro territorio ha compiuto per la gestione dei rifiuti e credo sia opportuno precisare alcuni elementi. Innanzitutto la provincia reggiana non ha e non avrà bisogno dell'inceneritore di Parma o di altre città per la chiusura del proprio ciclo rifiuti". Lo sottolinea in una nota l'assessore all'Ambiente della Provincia di Reggio Emilia, Mirko Tutino. "Con l'importante contributo della Scuola agraria di Monza diretta da Enzo Favoino - spiega Tutino - dall'impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) non uscirà combustibile da rifiuti (Cdr) da destinare ad altri territori".

L'assessore ripercorre poi le scelte fatte: "Reggio Emilia nel 2011 ha avuto due discariche attive e un inceneritore. L'inceneritore è stato spento a maggio 2012 e, attraverso un piano provinciale che punta a quasi il 70% di raccolta differenziata, si chiuderà anche la discarica di Novellara, mentre quella di Carpineti verrà trasformata in un bacino che ospiterà solamente materiale inerte". I punti di partenza dei territori di Parma e Reggio Emilia "per quanto riguarda le politiche di gestione dei rifiuti sono molto diversi. Il Piano d'ambito e la scelta di realizzare un 'Tmb-Fabbrica dei materiali' - prosegue Tutino - è in linea con la normativa europea e con le più avanzate politiche di riduzione, recupero e trattamento dei rifiuti. Daremo alle politiche regionali questo contributo ben sapendo che altre province hanno compiuto scelte diverse perché diversa è la loro storia".

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