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Inceneritore, il Tar accoglie il ricorso di Iren e lo fa riaccendere

L'inceneritore di Parma può riaccendersi dopo lo stop del 3 luglio. Il Tar ha accolto l'istanza di sospensione di Iren Ambiente contro il Comune M5S di Pizzarotti che dichiarò irricevibile

L'inceneritore di Parma può riaccendersi dopo lo stop del 3 luglio. Il Tar ha accolto l'istanza di sospensione di Iren Ambiente contro il Comune M5S di Pizzarotti che dichiarò irricevibile, inammissibile e improcedibile la certificazione di inizio attività della Spa che gestisce il termovalorizzatore, dichiarandosi incompetente in materia e rispedendo al mittente il documento che avrebbe dovuto dare il via alla combustione dei rifiuti. Comune anche condannato al pagamento delle spese.

In sostanza Iren aveva chiesto al Comune di rilasciare l'agibilità edilizia per far partire l'impianto a pieno regime, ma ha ottenuto dall'amministrazione una dichiarazione formale di incompetenza dopo cui si è determinato un complicato groviglio normativo che ha portato al ricorso al Tar della multiutility. Stando al Tar dell'Emilia-Romagna, sezione distaccata di Parma, ''la dichiarazione pronunciata dall'amministrazione comunale contraddice'' le affermazioni relative alle competenze a decidere sulle questioni riguardanti l'avvio dell'attività del forno inceneritore di Parma.

Sempre secondo il Tar il Comune avrebbe dichiarato irricevibile un atto proveniente da Iren Spa affermando, in altra parte del proprio provvedimento, la propria incompetenza a modificare atti autorizzatori dipendenti da altre autorità (la Provincia di Parma). In sostanza il Tar ha deciso di accogliere la richiesta di sospensiva presentata dai legali della multiutility dell'energia rimandando la discussione nel merito all'udienza fissata per il prossimo 9 ottobre 2013. La questione dell'inceneritore che 'infiamma' la città di Parma da qualche anno e che è stata uno degli elementi centrali della campagna elettorale del sindaco Federico Pizzarotti raggiunge con la decisione di sospensiva del Tar un nuovo momento di attrito tra il Comune e Iren.

FOLLI: 'NON CE L'ASPETTAVAMO'. "Il Tar di Parma ha ritenuto di accogliere l'istanza di sospensiva presentata da Iren, dando via libera, almeno per il momento, alla ripresa di attività del forno inceneritore. Non ci aspettavamo una decisione di questo genere. Ovviamente rispettiamo il pronunciamento del Tribunale e restiamo in attesa dell'udienza sul merito, già programmata per il 9 ottobre. Prima di esprimere altre valutazioni, ci riserviamo un confronto con i nostri legali per avere un quadro più completo della situazione"

BERNAZZOLI: 'LA PROVINCIA HA AGITO LINEARMENTE'. “L’ordinanza del Tar, pur considerando la sommarietà della fase cautelare, ha confermato la linearità del comportamento della Provincia sia quando, nel maggio 2013, ha negato il nulla osta all’avvio dell’impianto; sia quando, nel giugno 2013, lo ha rilasciato salvaguardando la competenza del Comune in materia di rilascio dell’agibilità – afferma il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli -. La Provincia infatti ha sempre ispirato il proprio comportamento al pieno rispetto della legge, salvaguardando e rispettando, con il dovuto equilibrio e fermezza, i doveri, i diritti e le competenze di tutti i soggetti, inclusi quelli del Comune di Parma che, secondo l’ordinanza del Tar, sembrerebbe aver agito in modo non lineare. Si prende poi atto della circostanza che il Tar, concedendo la sospensiva, ha correttamente cercato di evitare alla collettività parmigiana il rischio di pagare a Iren rilevanti danni, il che evidenzia ulteriormente l’equilibrio della decisione del Tar”.

GHIRETTI: 'IL PRESSAPOCHISMO DI PIZZAROTI STA COSTANDO CARO'. Il disastro amministrativo che la sentenza del Tar mette nero su bianco, francamente non ha nulla a che fare con una visione politica che considera necessarie altre forme di smaltimento dei rifiuti. Ha a che fare con un pressapochismo non nuovo agli atti della giunta Pizzarotti, pressapochismo che sta costando caro alla città non solo sotto il profilo meramente economico, ma soprattutto sotto il profilo dell'inefficacia dell'azione amministrativa che in questo come in altri campi procede per mezzi passi, contraddizioni e ripensamenti. Il problema è che purtroppo non abbiamo di fronte una seria volontà politica di modificare, impostando una politica di ampio respiro, una visione ormai datata della questione smaltimento rifiuti che, ricordiamolo, riguarda l'intero territorio provinciale. Ciò a cui stiamo assistendo è lo stillicidio di piccole azioni, quasi dispetti, messi in campo da chi, conscio di aver promesso in campagna elettorale ciò che non poteva promettere, oggi cerca con affanno di dare l'impressione di condurre una battaglia strenua. La realtà è ben diversa ed è tragicamente riassunta dai giudici del Tar quando rilevano “un’evidente contraddittorietà e perplessità dell’agire amministrativo”. Per quanto tempo ancora dovremo pagare l'errore del signor Grillo Giuseppe che un giorno si è presentato a Parma e ha promesso che si sarebbe dovuti passare sul corpo del futuro sindaco Pizzarotti per accendere l'inceneritore? Si investa sulla differenziata, non come si sta facendo nel quartiere San Lazzaro, e sui controlli! Questa sarebbe una scelta politica saggia e incontestabile. E si accetti la responsabilità politica di aver promesso cose in campagna elettorale che davvero non era possibile mantenere...

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