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Cronaca

Inceneritore, scontro Folli-Castellani: "Tariffe alte? Non è una novità"

L'assessore provinciale all'Ambiente conferma il piano economico, anche se non ne parla, e ribatte a Folli che aveva definito la tariffa di 168 euro/ton elevatissima: "Campagna elettorale finita, nessuna promessa mantenuta". Replica di Folli

Dopo la campagna elettorale, che ha visto contrapposti al ballottaggio il presidente della Provincia Bernazzoli e Pizzarotti, il primo favorevole all'impianto in costruzione ad Ugozzolo, il secondo strenuamente contrario, ora la contrapposizione sul tema della gestione dei rifiuti esce allo scoperto.

Dopo la pubblicazione del Piano Economico Finanziario l'assessore all'Ambiente Gabriele Folli, esponente dell'Associazione Gestione Corretta Rifiuti, ha parlato di costi altissimi per i cittadini e ha invitato il presidente Bernazzoli a rettificare o confermare i dati relativi al costo di 168 euro a tonnellata. Ora è arrivata la risposta della Provincia per bocca dell'assessore all'Ambiente Castellani che conferma, pur non parlandone, la veridicità del Pef di Iren e attacca Folli: "La campagna elettorale è finita da mesi, nessuna promessa è stata mantenuta".

"Non credo che i cittadini si lasceranno distrarre dalle parole dell’assessore all’ambiente Folli. Il punto è che la campagna elettorale è finita da mesi e su questa questione nessuna promessa fatta è stata mantenuta. I rifiuti continuano a essere prodotti in quantità considerevoli e per lo smaltimento ricorriamo ad altri territori”. Così Gian Carlo Castellani assessore provinciale all’Ambiente che interviene sulla questione del termovalorizzatore in particolare sulla vicenda delle tariffe.
 

                                                                                               LA REPLICA DELL'ASSESSORE FOLLI


“Sulle tariffe è bene ricordare che non sono stabilite dalla Provincia, ma da Regione e Atersir (ex Ato), nel cui consiglio manca ancora il rappresentante del Comune di Parma che non ha provveduto a sostituire il sub commissario – spiega Castellani - Non è una novità che le tariffe di Parma siano le più alte perché dipendiamo completamente da altri territori. Non solo: sulla nostra tariffa incidono anche le quote, circa 1 mln di euro all’anno, che il Comune annualmente incassa e, se l’impianto partirà, incasserà per vent’anni, legate a opere di mitigazione e compensazione (piantumazioni, piste ciclabili, isole ecologiche…)”.

Sul fatto che il termovalorizzatore comporti o meno un vantaggio economico Castellani dice: “resto alla dichiarazione fatta da Iren, di cui il Comune è importante azionista esprimendone il vicepresidente, secondo cui si tornerà alle tariffe in vigore nel 2008 più l’aggiornamento Istat. Su questa base abbiamo sostenuto che l’impianto avrebbe ridotto la crescita esponenziale  dei costi tariffari determinati anche dalle caratteristiche degli impianti e del sistema di gestione”. Alcuni esempi che l’assessore Castellani ricorda.

A Piacenza il costo è 117euro/tonnellata, ma in quell’impianto si smaltiscono i rifiuti cosiddetti “talquale”, non c’è preselezione e recupero di materiale, operazione che ha un costo rilevante e che invece è prevista nel Paip di Parma. A Reggio Emilia, che ha discariche nel proprio territorio provinciale, la tariffa oggi è a 121 euro/tonnellata  e passerà a 150euro fra due anni.

A Brescia l’impianto smaltisce sino a 800mila tonnellate, sei volte più grande di quello in costruzione a Parma e tratta prevalentemente rifiuti speciali operazione remunerativa per il gestore. Per quanto riguarda Napoli, i 109euro di costo sono riferiti all’invio su nave (a Parma dovrebbero essere spediti su gomma fino a un porto) della piccola parte che prende la strada dell’Olanda ma non comprendono il costo di raccolta e trasporto all’imbarco, il resto va in discarica con costi più elevati.

“ Personalmente – conclude Castellani - ritengo che l’assessore all’ambiente del Comune di Parma abbia tutte le condizioni e il potere per realizzare obiettivi importanti fra cui togliere i cassonetti dalle strade, estendere subito il porta a porta e portare la differenziata al 65% entro il 2012, così come previsto dal Piano provinciale gestione rifiuti, approvato secondo le regole dal Consiglio provinciale e dalla Regione, che ritengo mantenga tutta la sua validità. Siamo disponibili a confronti tecnici che non abbiano esiti precostituiti, al contrario non accettiamo un dibattito fondato sul conflitto fra istituzioni. Il Comune si è impegnato a non far partire l’impianto di Parma, restiamo in attesa di conoscere come, quando e con quali costi per i cittadini ciò avverrà”.

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