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Cronaca

Inceneritore, i 5 Stelle a Clini: "Nessuna deroga alla legalità"

I capogruppo dei grillini nelle città di competenza di Iren rispondono al Ministro: "Non è più tempo di scendere a patti con gli interessi economici, a discapito della salute dei cittadini"

Inceneritore. Si attende la decisione del Gip rispetto alla richiesta di sequestro del cantiere di Ugozzolo fatta della Procura di Parma. Ancora riserbo sui nomi delle persone iscritte nel registro degli indagati. Intanto le polemiche non si placano. Il ministro Clini nei giorni scorsi ha espresso preoccupazione, dopo le notizie sulle indagini della magistratura, per i finanziamenti pubblici arrivati a Iren. I capogruppo in Consiglio comunali del Movimento 5 Stelle in tutte le città di competenza di Iren, compreso il capogruppo Bosi, hanno stilato una nota. "Non è più tempo di scendere a patti con gli interessi economici, a discapito della salute dei cittadini".

"Il ministro Clini -si legge in una nota firmata da Marco Bosi, capogruppo Comune di Parma, Matteo Olivieri, capogruppo Comune di Reggio Emilia, Mirta Quagliaroli, capogruppo Comune di Piacenza, Vittorio Bertola, capogruppo Comune di Torino e Paolo Putti, capogruppo Comune di Genova -è intervenuto a margine di un incontro a Montecchio (RE) esprimendo preoccupazione per i finanziamenti pubblici percepiti da Iren per la costruzione dell'inceneritore di Parma.
Noi consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Parma, Reggio Emilia, Piacenza, Torino e Genova ci domandiamo se un Ministro dell'Ambiente che oltretutto è anche medico, non pensi sia più opportuno occuparsi di salute pubblica e non degli incentivi che potrebbe perdere un'azienda di diritto privato che ha costruito un impianto sotto inchiesta da parte della magistratura.

Da parte nostra crediamo che non ci possano essere deroghe alla legalità e che la magistratura deve procedere nel suo lavoro per fare piena luce sui fatti. Non è più tempo di scendere a patti con gli interessi economici a discapito della salute dei cittadini e la recente vicenda dell'Ilva di Taranto dovrebbe essere da monito a tutti noi affinchè certe situazioni non si ripetano, a maggior ragione in un area come la nostra vocata alle produzioni agro-alimentari di pregio.
Ricordiamo che gli incentivi pubblici (certificati verdi) cioè provenienti da tasse dei cittadini, percepiti da Iren di cui accenna il Ministro sono legati per lo più alla combustione di fanghi da depurazione che anziché essere bruciati e produrre emissioni inquinanti, potrebbero essere trattati in modo più ambientalmente sostenibile e impiegati per produrre biogas (anch'esso finanziabile) in fase di bioessicazione.

Tra l'altro è stato lo stesso Clini a dichiarare alla stampa come gli inceneritori rappresentino il passato. Citiamo testuali parole di Clini espresse ieri: "“L'evoluzione della gestione dello smaltimento dei rifiuti a livello europeo se non internazionale dice che i termovalorizzatori hanno fatto il loro tempo, sono diventati sempre più marginali”. Per aggiungere "Il sistema dei termovalorizzatori viene via via superato da sistemi più ecologici".

Anche Iren, azienda di proprietà prevalentemente pubblica, dovrebbe prenderne atto e dismettere i progetti di costruzione o acquisto di inceneritori, a Parma come a Torino. Il nostro territorio ora ha l'occasione di procedere con decisione verso una politica di gestione rifiuti opposta a quella dell'incenerimento che, come lo stesso Ministro ha ammesso, è una tecnologia obsoleta in via d'estinzione e superata da vie alternative più ecologiche: si chiamano raccolta porta a porta e piani di riduzione dei rifiuti (già calati dell'11% quest'anno con la crisi): Trattamento Meccanico Biologico e "Fabbrica dei Materiali" con estrusione e recupero del 95% del materiali post consumo. E' ora di agire. Il futuro Rifiuti Zero ci aspetta".

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