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Cronaca Centro / Borgo Santa Chiara

Pascoli cent'anni dopo tra poetica e politica: ricordo al circolo Corridoni

Un incontro dalla valenza commemorativo poetica e politica al circolo Corridoni di Borgo Santa Chiara, per ricordare il grande poeta romagnolo anche attraverso lati meno noti

Compito non facile quello di ricordare uno dei maggiori rappresentanti della letteratura italiana come Giovanni Pascoli, investigandone anche aspetti meno noti, l'obiettivo del circolo Corridoni nel corso di un incontro organizzato in collaborazione con l'associazione "Scenari Armonici", in vista del centenario della sua morte, il 6 aprile prossimo. Un incontro dalla duplice valenza, da un lato commemorativo poetica e, dall'altro, politica. Un grande linguista e poeta latino, che intese la forza trascinante del dibattito politico del tempo. Lo descrive così Corrado Camizzi, presidente del comitato di Parma dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, disegnando il quadro storico e descrivendo anche il tentativo di Pascoli di una fusione tra la questione nazionale italiana di plebi per secoli emarginate e, al contempo, di risoluzione di quei problemi che gravavano enormemente nello sviluppo economico.

Nell'anno della sua scomparsa Pascoli pronunciò un discorso a favore dell'intervento italiano in Libia, "La grande proletaria si è mossa", letto a conclusione dell'incontro dall'attore Umberto Fabi. "Un Pascoli molto diverso da quello intimista che tutti conoscono - sottolinea il presidente del circolo Massimo Zannoni -. Tutti i poeti sono visti spesso in un'ottica abbastanza limitata, di loro a volte si conoscono solo le solite pagine antologiche dai personaggi con sfaccettature poliedriche ridotti a una sola dimensione. Credo sia utile scavare nei personaggi e questo incontro cerca di essere un modo originale per parlare di Pascoli".

I rapporti del poeta con la massoneria un aspetto poco conosciuto, analizzato dal dott. Pierino Deusebio. Un accenno anche a un volume, di prossima uscita per la casa editrice Step, interamente dedicato a Pascoli, curato da Valerio Cervetti. "L'obiettivo è quello di giocare molto con parole e immagini, per dare il senso della vita della persona, dando spazio anche a ciò che è meno conosciuto - afferma Cervetti -. Prima ancora di una scelta politica, c'è una scelta di carattere umano in Pascoli, che riflette sul concetto di patria attraverso l'emigrazione, la necessità storica di trovare una soluzione per gli italiani costretti ad andare via. Anche questo è uno degli aspetti che cercheremo di far emergere nel libro dedicato a lui".

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