rotate-mobile
Cronaca

"Io, sopravvissuto al Covid per miracolo, ho visto persone morire nella mia stanza"

La testimonianza di un paziente 73enne, ricoverato al Maggiore da 18 giorni: "I negazionisti? Dovrebbero vergognarsi: provino a portare per giorni un casco chiuso da 'astronauta' per ricevere ossigeno"

E' ricoverato da diciotto giorni nel reparto Covid dell'Ospedale Maggiore di Parma e a breve dovrebbe essere dimesso. A 73 anni è riuscito a sconfiggere il Covid-19. Un percorso che non è stato certo facile ma tortuoso e pieno di salite. Ma i medici e i sanitari dell'Ospedale si sono presi cura di lui con attenzione e professionalità. Ora, dopo il ricovero del 5 novembre, ha effettuato nuovamente il tampone ed è risultato negativo. In settimana dovrebbe essere dimesso. La testimonianza di un paziente che ha combattuto contro il terribile virus e ne è uscito vincitore. "Avevo la saturazione a 80 ma non avevo febbre, il mio medico ha chiamato il 1118 e mi ha fatto ricoverare in ospedale. Ora sono ancora qui ma spero di tornare presto a casa". 

Da quanto tempo si trova ricoverato in ospedale? 

"Sono ricoverato dal 5 novembre del 2020 e spero di essere dimesso in settimana. Ho avuto infatti il primo tampone negativo. Prima di essere ricoverato ero a casa e non avevo sintomi significativi. Ad un certo punto, dopo alcuni giorni che mi sentivo un pò di inappetenza alla sera, un pò di stanchezza e - ma solo una volta - una sensazione leggera di fatica nel respirare, ho avvertito il mio medico. Non ho mai avuto la febbre. Il medico è venuto a casa ed ha verificato la saturazione: era 80. A quel punto ha chiamato il 118: non pensava si potesse trattare di Covid". 

Quando è stata accertata la sua positività? 

"Mi hanno fatto il tampone quando sono arrivato in ospedale il 5 novembre: in quel momento ho saputo di essere positivo al coronavirus. Anche il mio medico, che è un bravissimo professionisti, non sospettava che si potesse trattare di contagio da Covid-19 per i sintomi che avevo". 

Qual'è stato il momento più difficile per lei in questi giorni? 

"Sicuramente i momenti più difficili sono stati quelli in cui ho visto pazienti, ricoverati a causa del contagio da Covid-19, morire da vicino nella stanza in cui sono ricoverato in ospedale". 

Cosa vorrebbe dire ai negazionisti del Covid? 

"Ai negazionisti dico di vergognarsi: il Covid-19 è una malattia che colpisce più pesantemente le persone tanto più sono deboli. Oltre la sofferenza per i vari esami  - personalmente sembro Cristo in croce - in molti pazienti subentra la confusione mentale. Provino per giorni e giorni a portare un casco chiuso da 'astronauta' per ricevere ossigeno. E, va detto che questo non è il peggior modo"

Crede che le misure di contenimento attuali siano sufficenti ? 

"Io ho certamente preso il Covid sui mezzi pubblici poco puliti e pieni di persone, molte senza mascherina. Sarebbe bastato imporre l'uso di mascherine tipo fp2 integrate anche da quelle leggere in PVC, l'utilizzo di guanti e multe severe in caso di assembramenti, mancate distanze e non rispetto delle regole. Altro che lasciare fare le movide! Regole che dovevano essere mantenute e non modificate di continuo. Non vi sarebbero stati tutti questi morti"

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Io, sopravvissuto al Covid per miracolo, ho visto persone morire nella mia stanza"

ParmaToday è in caricamento