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Cronaca

Iren, cauzione per il servizio idrido, Federconsumatori: "Ecco come evitarla"

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato la lettera di protesta di un nostro lettore sulla cauzione chiesta da Iren per le bollette future. Ora l'associazione, che si dichiara contraria, spiega come evitare il balzello

In questi giorni gli utenti stanno ricevendo una lettera da Iren che informa sulle nuove regole per il deposito cauzionale sul servizio idrico come stabilito da Atesir a seguito della delibera AEEG 86/2013/R/ IDR. La delibera prevede un deposito cauzionale pari a 3 mesi di consumo da applicare su due bollette scontando l’eventuale cauzione già versata per le utenze esistenti. Il deposito è fruttifero al tasso del 1% annuo. Nel caso di nuove utenze la cauzione è richiesta per il 75% sulla prima bolletta e per il 25% sulla seconda. Federconsumatori Parma è nettamente contraria a questo nuovo salasso che incide fortemente su beni primari indispensabili quali l’acqua potabile, specie in un periodo di grande difficoltà per le famiglie.

LA PROTESTA DI UN LETTORE: "CAUZIONE PER LE PROSSIME BOLLETTE

Le nuove tabelle Atesir prevedono per Parma un deposito cauzionale di 50 euro per uso domestico contro i 35 esistenti per gli utenti attuali post regime ATO e i 4,13 ante regime ATO. Più salate le cauzioni per usi non domestici (fino a 250 mc/anno 50 euro; da 250 a 500 mc/anno 200 euro; oltre i 250 mc/anno puntuale). Le operazioni di adeguamento delle cauzioni avverranno nelle fatturazioni di settembre 2014 mentre la proposta di fideiussione ai clienti con consumi rilevanti sarà operativa da luglio 2014.

Per evitare di pagare la cauzione occorre avere la domiciliazione bancaria delle bollette, che molti utenti rifiutano per ovvie ragioni (a Parma sono circa 16.500 utenti Iren che non utilizzano questo sistema di pagamento), ma che può essere conveniente se si considera che c’è la possibilità di farsi rimborsare il pagamento in caso di contestazione dell’addebito entro 8 settimane come previsto dal dlgs 11/2010 per gli utenti classificati come “consumatori” oppure di porre un limite massimo ai pagamenti da effettuare (per evitare addebiti anomali e brutte sorprese). Per ogni più dettagliata informazione è possibile rivolgersi agli sportelli Federconsumatori presenti sul territorio

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