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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Iren, investimenti rete idrica. Folli scrive ad Atesir: "Com'è la situazione a Parma?"

I Comuni della Provincia di Piacenza hanno dato mandato al Presidente di promuovere un'azione legale nei confronti della società di gestione Iren per ottenere il rimborso degli investimenti previsti e non effettuati

L'assessore all'Ambiente Gabriele Folli ha preso carta  e penna ed ha scritto al presidente di Atesir (Agenzia Territoriale dell'Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti) Virginio Merola (che è anche Sindaco di Bologna), al direttore dell'Agenzia Vito Belladonna, al presidente in sede locale Roberto Bianchi (sindaco di Medesano) e al coordinatore locale Giancarlo Castellani (assessore Provinciale) per chiedere informazioni dettagliate in ordine agli investimenti previsti, ed eventualmente non realizzati da Iren, sulla rete idrica di Parma.

L'iniziativa di Folli nasce da una notizia che arriva dal Piacentino, dove i Comuni della Provincia vicina (eccetto il capoluogo) hanno dato mandato al Presidente di promuovere un'azione legale nei confronti della società di gestione Iren per ottenere il rimborso degli investimenti previsti e non effettuati.

"Gentile Presidente - scrive Folli  - in considerazione delle notizie apparse sulla stampa locale di Piacenza che riferiscono del mandato conferito dall’Assemblea di Atersir al Presidente della Provincia, Massimo Trespidi, di avviare un’azione legale nei confronti di Iren, per recuperare 13 milioni di euro di investimenti mancati nel servizio idrico, chiedo conto della situazione esistente nell’ambito di Parma, anche in relazione all’ultimo consiglio locale di Parma, in cui diversi rappresentanti dei comuni hanno lamentato analoga situazione. In particolare - conclude l'assessore comunale -  vorrei avere un ordine di grandezza, se non fosse possibile avere un dettaglio, degli investimenti programmati nel piano quinquennale ma non effettuati dal gestore, investimenti che dovrebbero essere già remunerati dalla tariffa".

Fin qui la missiva del Comune di Parma: ora la palla passa ad Atesir per la risposta, e quindi sarà l'assemblea locale a decidere ci siano o meno le condizioni per seguire l'esempio dei vicini.

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