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Cronaca

Dipendenti della Bonatti rapiti il Libia: "Chiesto un riscatto"

Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla, i quattro dipendenti della Bonatti di Parma rapiti in Libia nella zona di Mellitah e di cui non si hanno notizie da domenica scorsa, sono vivi e nelle mani di un gruppo di criminali che cercano di monetizzare questa azione..

Niente terrorismo, nessun intento politico né tantomeno una richiesta di scambio con scafisti detenuti nelle nostre carceri. Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla, i quattro dipendenti della Bonatti di Parma rapiti in Libia nella zona di Mellitah e di cui non si hanno notizie da domenica scorsa, sono vivi e nelle mani di un gruppo di criminali che cercano di monetizzare questa azione.

I malviventi, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbero chiesto un riscatto attraverso i mediatori dell'intelligence. Il sottosegretario con delega ai servizi Marco Minniti ha scartato nettamente l'ipotesi che i rapitori siano legati in qualche modo ai trafficanti arrestati nelle settimane scorse in Italia e che il sequestro possa essere utilizzato come "merce di scambio" per ottenere dall'Italia il rilascio dei detenuti. E' una "via impercorribile" e quindi va esclusa.

Minniti, nel corso di un'audizione al Copasir, ha detto che siamo di fronte a un sequestro a scopo estorsivo e quindi, pur nella difficoltà della situazione, la vicenda è più facilmente gestibile. Il pericolo è legato ad un allungamento dei tempi del sequestro, oppure alla difficoltà di individuare le fonti con cui interloquire in Libia, fonti che siano attendibili e che possano portare in tempi rapidi a una soluzione della vicenda. L'incubo ovviamente è che i quattro possano essere venduti ad organizzazioni jihadiste in qualche modo legate all'Isis.

Dal canto suo, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha chiesto "prudenza e riserbo per riportare a casa" gli italiani e ha invitato a "non inseguire il carosello di rivendicazioni, ipotesi e retroscena che vengono fatti in modo più o meno strumentale". 

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