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Cronaca

Ivanov, la banalità dell'uomo. L'opera di Čechov con la regia di Filippo Dini

Debutta a Teatro Due l'Ivanov di Filippo Dini. Ivanov, rinchiuso in sè stesso, non bada alle necessarie cure della moglie Anna Petrovna ammalata di tisi e costretta in casa con lo zio di Ivanov

L'uomo alla ricerca perpetua di un avvenimento, una motivazione per fuggire dallo stato di noia che aleggia sulle effimere vite umane. Il tema cechoviano -la fugacità umana- nel dramma di Ivanov è presente fin dalle prime battute. Ivanov, rinchiuso in sè stesso, non bada alle necessarie cure della moglie Anna Petrovna ammalata di tisi e costretta in casa con lo zio di Ivanov, anch'esso "prigioniero" della domestica monotonia quotidiana. Ivanov per distrarsi dal tormentoso clima familiare si rifugia nella tenuta dei Lebedev, ricca famiglia proprietaria terriera, dove ogni sera trova ristoro dall'angoscia e intrattiene una relazione amorosa con la giovane figlia dei Lebedev.

Anna preoccupata per l'angoscia del marito lo raggiunge nella tenuta dei Lebedev dove scopre l'adulterio e realizza, dalla confessione del marito alla giovane amante, la sua imminente morte. Ivanov, divorato dalle inquietudini interne e dalla incapacità di reagire agli eventi esterni arriverà in un crescendo di incomprensioni e affanni, rappresentati dai vari i personaggi, a togliersi la vita. Pervade l'opera l'affanno dei protagonisti nella ricerca di uno scopo fruibile che mai verrà soddisfatto. Con la resa di Filippo Dini, in debutto a Parma a Teatro Due, gli attori (9 attori compreso il regista che interpreta lo stesso Ivanov) in un gioco di frizzante dinamismo giocano sulle corde del grottesco e del ridicolo, riuscendo a divertire il pubblico che sembra aver accettato volentieri la variazione scenica del regista.

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