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Cronaca

La Dia sequestra dieci milioni di beni a un esponente della 'ndrangheta che operava anche a Parma

L'uomo è storicamente legato alla cosca Grande Aracri di Cutro, nel Crotonese

La Dia, Direzione investigativa antimafia, ha sequestrato beni mobili, immobili e società, per un valore complessivo attorno ai 10 milioni e mezzo di euro a un esponente della 'ndrangheta ritenuto di spicco, e che operava tra Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza e storicamente legato alla cosca Grande Aracri di Cutro, nel Crotonese. Il sequestro è stato effettuato dopo un provvedimento di prevenzione emesso d’urgenza dal locale Tribunale su proposta del Procuratore distrettuale antimafia di Bologna,
ll protagonista della vicenda, trasferitosi nel 1977 nel capoluogo emiliano, dove ha interessi in imprese edili e immobiliari, era stato arrestato nel gennaio del 2015 nell’ambito dell’operazione «Aemilia» insieme ad altre 202 persone in quanto ritenute aderente ad una organizzazione criminale ed è attualmente detenuto.

Il decreto di sequestro ha interessato 57 immobili, una società immobiliare, 5 mezzi commerciali e auto e oltre 50 rapporti bancari accesi in numerosi istituto di credito. Il Tribunale già nel 2020 aveva disposto la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. per la durata di 5 anni da eseguirsi dopo l’espiazione della condanna di 10 anni ed 8 mesi comminati in via definitiva dalla sentenza della Corte di Appello di Bologna del 17 dicembre del 2020, passata in giudicato il 7 maggio del 2022. 

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