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Cronaca

Laguardia incompatibile per la figlia avvocato? Il Csm ha detto no

Dopo la terza interrogazione presentata dal senatore del Pdl Berselli, il procuratore capo di Parma risponde: "Berselli cita in modo strumentale solo parzialmente l'art. 18 Ordinamento giudiziario"

Dopo tre interrogazioni presentate al ministro della Giustizia Nitto Palma dal senatore Pdl Filippo Berselli, il procuratore capo della Repubblica di Parma Gerardo Laguardia rompe il silenzio e ribatte alla polemica scatenata dal parlamentare su una sua presunta incompatibilità nella sede emiliana, dovuta all'attivita' di avvocato della figlia Anna Maria.

"Mia figlia - chiarisce il magistrato - esercita la professione di avvocato esclusivamente nel ramo civile dal 2006 a Piacenza, ove è iscritta, e anche a Parma. Di tale circostanza ho dato comunicazione al Csm ex articolo 18 dell'Ordinamento giudiziario. Con deliberazione del 10 marzo 2008 il Csm ha archiviato la pratica non avendo rilevato alcuna situazione di incompatibilità".

"Ulteriore comunicazione ho dato al Cdm in data 3 marzo 2011 avendo mia figlia stabilito un proprio recapito a Parma" - prosegue Laguardia, aggiungenfo che "il senatore Berselli cita in modo strumentale solo parzialmente l'art. 18 Ordinamento giudiziario omettendo le parole 'salvo valutazione caso per caso per i tribunali ordinari organizzati con una pluralita' di sezioni per ciascun settore di attivita' civile e penale'".
La circolare 25 maggio 2007 del Csm precisa inoltre che "in relazione ai magistrati preposti agli uffici requirenti, attesa la materia penalistica trattata, l'incompatibilità puo' essere esclusa nel caso in cui il parente svolga esclusiva attività nel settore civile o del lavoro", conclude Laguardia, per il quale "appare singolare che solo in questo momento il senatore Berselli evidenzi una situazione che perdura dal 2006".

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