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Cronaca Langhirano

Langhirano, gli operatori de ' La Casetta': "Cambio di appalto? 17 persone perderanno il lavoro"

Le preoccupazioni di alcuni operatori della struttura che accoglie persone non autosufficienti con gravi disabilità psico-fisiche: "Lavoriamo qui da 20 anni, il servizio è nato con noi"

Alcuni operatori Proges della struttura residenziale 'La casetta' di Langhirano che accoglie persone non autosufficienti con gravi disabilità psico-fisiche hanno deciso di rendere pubbliche le preoccupazioni rispetto alla decisione dei Comuni del distretto di procedere ad un "cambio completo di tutto il personale". 

LA LETTERA. "In questi giorni abbiamo letto sulla stampa -scrivono la coordinatrice Elisa Mariani, Claudia Reggiani e Ilaria Gennari- le lettere di altri lavoratori che come noi hanno finalmente avuto il coraggio di esporsi e raccontare quello che sta succedendo. L’ASP di Fidenza non è un caso isolato! Da 20 anni lavoriamo alla “Casetta” di Langhirano. Questo servizio è nato con noi. I ricordi e i sentimenti legati a questi 20 anni sono infiniti e indescrivibili. È indimenticabile il giorno di 20 anni fa, quando per la prima volta, su una macchina dell’Asl di Langhirano siamo partiti verso un paesino di montagna per incontrare una famiglia e accompagnare i 2 figli, entrambi disabili gravi, al Centro La Casetta, a Langhirano.

Quante volte abbiamo rifatto quella strada, con la neve e con il sole, dal pulmino del centro o dall’Apecar dei due anziani genitori. A volte con la polenta e il “coniglio in umido” per festeggiare l’Epifania tutti insieme, magari con una bottiglia di vino, alla buona, non certo un Barolo. E poi i mille momenti della vita quotidiana con i “ragazzi” (che ragazzi non sono più ma per noi lo saranno sempre): il barbiere del paese, il bar, la piscina, l’ippoterapia, la pet terapy, la spesa al mercato, il dentista e il podologo, le scarpe nuove, le feste di compleanno e persino le feste per clisma settimanale!

Ci sono stati anni in cui siamo riusciti ad andare tutti al mare. Erano giorni speciali, per noi educatori giorni di fatiche incredibili, perché per i ragazzi con disabilità grave vivere un cambiamento è complicato, anzi per qualcuno drammatico: non avere il proprio letto, con il proprio comodino e il proprio armadio, con tutte le abitudini e i riti per addormentarsi, non avere la solide e sicure mura della propria casa che contengono crisi e ansie, era per tutti, educatori compresi, motivo di grandi preoccupazioni. Poi però arrivava la sorpresa, la gioia di scoprire che essere tutti assieme trasformava in casa nostra anche un posto sconosciuto, e dava la forza di superare tutte le paure e le rigidità.

È difficile fermare i ricordi oggi che questa storia sta per finire, e noi non riusciamo a capire perché. La nostra esperienza ci ha insegnato che il prendersi cura di persone con diverse abilità è innanzitutto relazione, fatta di gesti quotidiani e di emozioni, di professionalità agita attraverso la presenza e il sostegno, giorno dopo giorno, alla vita delle persone e delle loro famiglie, per veder raggiunti un poco alla volta piccoli e grandi obiettivi. 

Tutto questo contrasta gravemente con la decisione presa dal Comune di Langhirano e gli altri comuni del Distretto, che il 31 marzo procederanno a un cambio completo di tutto il personale della “Casetta”. Nuove persone, nuove facce e nuova gestione. Arriverà qualcuno preso da una graduatoria interna, qualcuno che questo servizio non lo conosce e non lo ha mai gestito, e probabilmente non ha mai gestito nemmeno un servizio simile dal momento che non ne esiste un altro nell’ASP di Langhirano. 17 operatori con un contratto delle cooperative a tempo indeterminato perderanno il posto di lavoro, e qualcuno che oggi è inserito in una graduatoria di un vecchio concorso o trasferito da un altro servizio (che nulla ha a che fare con disabili adulti), verrà assunto al posto loro con un contratto a tempo determinato (ai sindacati pare che stia bene, tutelarci per loro significa questo…). Ci domandiamo, ma che senso ha tutto questo? Come si può sostenere che sia una scelta nell’interesse dei ragazzi?" 

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