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Cronaca

Lavoro, disoccupazione al 6,7%. Appello della Cgil: "Piano per il lavoro"

E' con uno sguardo preoccupato che la Cgil guarda al contesto sempre più allarmante in cui si trova il territorio parmigiano e proprio per questo lancia un appello alle istituzioni

I dati non migliorano, a sei anni dalla crisi la disoccupazione nei primi mesi del 2013 si attesta al 6,7%, mentre quella giovanile arriva a livelli altissimi: 19%. A questo si aggiunge la falcidie di interi comparti produttivi e la recente emergenza territoriale che ha colpito la "montagna est" che rischia di mettere in ginocchio l'economia di una intera parte della provincia. E' con uno sguardo preoccupato che la Cgil guarda al contesto sempre più allarmante in cui si trova il territorio parmigiano e proprio per questo lancia un appello - alle istituzioni, agli istituti di credito del territorio e alle associazioni di volontariato - ad aprire un tavolo di confronto per costruire un nuovo "modello Parma" all'insegna della coesione sociale.

Nel corso della conferenza stampa che si è svolta questa mattina nella sede della Cgil Massimo Bussandri, segretario generale del sindacato, ha spiegato che occorre ribadire il concetto del diritto al lavoro e che il sistema pubblico non può rimanere indifferente: "Continua ad aumentare il numero dei 40enni disoccupati ed è sempre più difficile ricollocarli, sembra che tutte le forme di di investimento per la rioccupazione si fermino al limite di età dei 35 anni. Inoltre sono sempre di più gli anziani che non ce la fanno a mettere insieme il pranzo e la cena, ormai si rivolgono ai servizi sociali inventando malattie che non hanno per di ricevere sostegno e non celare le proprie difficoltà".

Un altro segnale sconfortante è quello che vede alcune aziende dell'impiantistica, che a Parma hanno il cuore produttivo, intenzionate ad abbandonare il territorio per altri e più attraenti lidi con la conseguenza di dare il via a un processo di desertificazione industriale e produttiva della provincia di Parma. Inoltre preoccupano anche le annunciate fuoriuscite di alcune aziende storiche dal sistema di rappresentanza industriale che porterebbero a conseguenze negative sul piano delle relazioni sindacali e industriali e dei modelli contrattuali.

In questo quadro è necessario intervenire con una strategia che non può più essere quella di comprimere i salari e i diritti dei lavoratori, come spiega Bussardi, ma è fondamentale salvaguardare le eccellenze, richiamare le imprese ad una funzione sociale, costruire un modello contrattuale inclusivo capace di dare risposte all'emergenza lavoro e individuare le risorse pubbliche e private da poter mettere in campo per sostenere la rinascita economica e produttiva del territorio. "C'è già un sentiero tracciato ed quello dell'accordo provinciale per il lavoro e lo sviluppo per le misure anticrisi di cui è già stato sottoscritto il documento", ha spiegato il segretario generale della Cgil anticipando poi che si sta anche lavorando a un tavolo per coinvolgere le banche in modo da mettere in campo risorse più corpose per contrastare la crisi.

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