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'Learn to die': gli studenti di Medicina si interrogano sulla morte. Con un concorso fotografico

La mostra fotografica itinerante vede e vedrà esposte, dal 9 aprile al 9 maggio, le 16 immagini più votate sui social che rappresentano vita e morte in opposizione, scattate da studenti di Parma di svariati corsi di laurea

Affrontano la tematica della morte perché sono studenti di Medicina e lo fanno non solo in chiave scientifica ma anche umanistica. Il progetto “La Cura per la Morte” parte dal giovane Dott. Francesco Fasano, ospite ieri all’inaugurazione della mostra fotografica per il concorso “Learn to Die”, figlia dello stesso progetto ed in collaborazione con gli studenti del Sism Parma, presso l’Aula dei Filosofi della Sede Centrale. 

Si tratta di un progetto che nasce all’Università di Padova per poi estendersi a più università italiane possibili affinché i medici abbiano i mezzi umani, quindi non solo tecnici, per curare la vita ma anche la morte. Tra i mezzi umani vi sono la Poesia e il Teatro, grazie ai quali gli studenti aderenti all’iniziativa hanno potuto provare e imparare ad approcciarsi empaticamente al dolore di un paziente terminale o a quello dei famigliari nel momento di un lutto da elaborare. Alla base vi è proprio la Comunicazione. Che sia col paziente o con i suoi cari, è importante che un medico abbia gli strumenti comunicativi adeguati per affrontare delle situazioni così delicate. Strumenti che non sempre l’università, troppo improntata sul meccanico apprendimento nozionistico, riesce a dare.

Quante volte ci siamo ritrovati dinanzi a medici divenuti cinici dopo anni di carriera? Con la proiezione di un video intitolato “Comuni Mortali” il messaggio si fa ancora più chiaro: un medico ha a che fare con persone, non con oggetti, perciò deve avere tutti gli strumenti necessari per approcciare ad essi nel miglior modo possibile. Ed è la drastica freddezza che il progetto del Dott. Fasano vuole prevenire: "A monte vi è il “complesso del Dio” dello studente di medicina, quando “credere di sapere” diviene limitante". Ma di morte, fa notare Fasano, non si parla mai abbastanza quando “è proprio partendo dalla consapevolezza di essa che si inizia a vivere”. Ed è grazie a questo training che il giovane medico afferma di essere finalmente a suo agio “nell’idea di accompagnare qualcuno nella sua ultima fase della vita”. Pertanto si auspica che questo laboratorio possa presto essere inserito tra i corsi valutabili delle Facoltà di Medicina italiane e consiglia agli studenti di Parma di leggere un libro formativo Oscar el la Dame Rose. 

La mostra fotografica itinerante vede e vedrà esposte, dal 9 aprile al 9 maggio, le 16 immagini più votate sui social che rappresentano vita e morte in opposizione, scattate da studenti di Parma di svariati corsi di laurea. Le 12 vincitrici del concorso, invece, sono state selezionate per divenire parte di un calendario 2014/2015 che verrà distribuito gratuitamente. Dal 22 aprile la mostra si sposterà presso la Sede Centrale di Medicina per poi stanziarsi, dal 28 al 30 aprile, presso il Chiostro di Lettere in Via d’Azeglio sino all’ultima tappa presso il Circolo ARCI Zerbini.

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