Rinnovabili: a Parma 69 impianti. Eccellenze a Borgotaro e Fidenza
L'Ospedale Santa Maria ha l'unico impianto a biomassa della regione in una struttura ospedaliera che evita l'emissione in atmosfera di 360 tonnellate di CO2 al giorno. A Fidenza l'esperienza di cohousing Ecosol
Energie rinnovabili. E' stato presentato rapporto Comuni Rinnovabili 2013 di Legambiente. La nostra regione non se la cava male: sono molti i punti di eccellenza e Parma si ritaglia un suo posto al sole. La provincia di Parma è una realtà molto attiva nell’incentivazione all’uso delle fonti rinnovabili, come testimoniato dai 69 impianti realizzati e co-finanziati dall’Amministrazione Provinciale. Si tratta di 61 impianti fotovoltaici, 4 di solare termico, 3 minieolici, 1 a biomassa.
COMUNI RINNOVABILI 2013
Tra le azioni più significative si segnalano quelle di pannelli fotovoltaici sulle coperture delle Case di Riposo, con 20 impianti e una media di 20 kW installati su ogni edificio. Nel Comune di Borgo Val di Taro è stato è stato installato anche un impianto a biomassa presso l’Ospedale Santa Maria. Si tratta dell’unica struttura ospedaliera dell’Emilia-Romagna ad usufruire di un impianto a biomassa che permette, con una potenza termica di 700 kW, di evitare l’emissione in atmosfera di 360 tonnellate di CO2 ogni anno. L’impianto garantisce il 50% del calore necessario a riscaldare l’intero presidio ospedaliero, oltre a produrre acqua calda sanitaria. Il cippato che alimenta la caldaia viene fornito interamente dai boschi locali grazie ad un accordo di fornitura con il consorzio locale. Il ritorno dell’investimento di 500.000 euro, di cui 350mila dalla Provincia, si stima entro i 5 anni.
Ma lo sviluppo di reti locali efficienti può riguardare anche ambiti molto più piccoli, come i condomini, che nel loro insieme costituiscono una fetta importante del tessuto urbano delle nostre città. Tra gli esempi più innovativi di condominio autosufficiente, possiamo citare l’esperienza di cohousing realizzata nel Comune di Fidenza dal Gruppo Abitanti ECOSOL. L’edificio realizzato, oltre ad essere costruito con particolare attenzione al tema dell’efficienza energetica, è uno dei primi esempi in Italia, di “condominio” autosufficiente dal punto di vista energetico. Composto da 13 alloggi ad uso privato, 1 ad uso sociale, 1 ufficio, oltre a diversi spazi comuni è dotato di due impianti solari fotovoltaici per 73 kW complessivi in grado di soddisfare l’intero fabbisogno energetico elettrico dello stabile. Dal punto di vista termico invece è un impianto solare termico da 40 mq e una pompa di calore aria/acqua a soddisfare il fabbisogno termico, con una produzione annua di 12.590 kWh/anno.
Secondo i dati del rapporto, nella nostra regione in questi anni si è puntato molto sul sole, raggiungendo i 1.617 MW installati da impianti che sfruttano l’energia dal sole. L’Emilia-Romagna è terza sul panorama italiano dietro Puglia e Lombardia. Per le altre fonti rinnovabili: le bioenergie arrivano a 477,5 MW installati (al 2° posto in Italia), segue l’idroelettrico con 307 MW, l’eolico il cui apporto è di 16 MW , infine 3,1 MW di impianti geotermici. Va ricordato comunque che, a parità di potenza, le produzioni energetiche annuali delle varie fonti sono molto diverse: se il solare produce di più d'estate e solo di giorno, le altre fonti possono teoricamente produrre molte più ore all'anno.
Nel panorama nazionale l'Emilia-Romagna si distingue per gli obblighi specifici introdotti nel settore edilizio a favore delle rinnovabili: la nostra Regione, infatti, fissa regole più stringenti rispetto a quelle della direttiva europea 2012/27 sull’efficienza energetica, in merito alle fonti di energia rinnovabile sul nuovo edificato. La legge regionale pone come obiettivo il raggiungimento del 35% del fabbisogno minimo di produzione di acqua calda, riscaldamento e raffrescamento mediante fonti rinnovabili, più l’obbligo di 1,2 KW +1 KW per unità abitativa di produzione di energia rinnovabile.