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Cronaca Molinetto / Via Stanislao Solari

Fuochi oltre il ponte: il 7 novembre il libro della Becchetti alla Casa del Popolo

Il Partito della Rifondazione Comunista invita, presso la Casa del Popolo di via Solari 15 alle ore 20:30 di giovedì 7 novembre, alla presentazione dell'ultimo libro della storica parmigiana Margherita Becchetti "Fuochi oltre il ponte"

Il Partito della Rifondazione Comunista invita, presso la Casa del Popolo di via Solari 15 alle ore 20:30 di giovedì 7 novembre, alla presentazione dell'ultimo libro della storica parmigiana Margherita Becchetti "Fuochi oltre il ponte".

FUOCHI OLTRE IL PONTE

Rivolte e conflitti sociali a Parma (1868 - 1915)

di Margherita Becchetti

(DeriveApprodi 2013)

Il ritratto di un quartiere popolare – l’Oltretorrente di Parma – in età liberale, tra Ottocento e Novecento. Un quartiere noto per il suo ribellismo, segnato continuamente da tumulti, mobilitazioni sindacali, risse e scontri con le forze dell’ordine. Un’indagine sulle tante rivolte che segnarono la storia delle classi popolari della città emiliana dall’unità d’Italia alla Grande guerra: dai moti contro la tassa sul macinato del 1868-69 alle proteste contro la guerra d’Africa del 1896, dagli scontri con le forze dell’ordine alle prime manifestazioni anarchiche e socialiste, dai moti per il pane del 1898 ai grandi scioperi dei primi anni del Novecento, dalle manifestazioni anticlericali alle mobilitazioni sindacaliste, dal grande sciopero agrario del 1908 alle proteste contro la guerra di Libia del 1911-12, dalla «settimana rossa» alle giornate del «radioso maggio» del 1915. Un’analisi del ribellismo popolare capace di dare corpo e sostanza all’attitudine barricadiera dell’Oltretorrente prima di quell’evento memorabile – per la città e per il movimento operaio in generale – che furono le vittoriose Barricate contro il fascismo dell’agosto 1922.

Nelle tante bettole del quartiere si raccoglieva la gente più disparata, braccianti e muratori, poveracci, ambulanti di passaggio, vagabondi e mendicanti che, a sera o nei giorni di festa, lasciavan le ore, e probabilmente la salute, in fondo a torbide coppe di lambrusco, trovando sollievo alla giornata e voci fraterne alla disperazione. Un ambiente fosco e sudicio ma anche caldo e animato, in cui socializzare, discutere, ubriacarsi, ascoltare voci nuove e, anche, sognare una nuova società. Nuove idee, infatti, presero a circolare in quegli ambienti, idee che parlavano di giustizia sociale, di riscatto e uguaglianza, di lotta e rivoluzione. E fu così che la minaccia all’esistente cominciò a serpeggiare anche tra coppe di lambrusco e malvasia, trovando terreno tra i più giovani che sembravano aver perso la tradizionale etica dell’obbedienza, non più servi di quella rassegnazione che, per secoli, aveva subito la miseria come fardello di un’immutabile fatalità...

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