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Cronaca

Libro di Pizzarotti, i capogruppi di opposizione: "Una lamentazione continua"

La nota firmata da tutti i capogruppo d'opposizione: "Un allarme va lanciato: in tutto il libro il tono prevalente è quello dell'uomo solo al comando che si lamenta dei vincoli che ne imprigionano la brillante azione amministrativa"

Presentazione del libro di Pizzarotti. Continuano le polemiche dopo la presa di posizione di Sauro Salati, segretario della Fp Cgil. 

Ecco la nota firmata da tutti i capogruppo di opposizione Paolo Buzzi, Forza Italia, Nicola Dall’Olio, Partito Democratico, Roberto Ghiretti di Parma Unita, Maria Teresa Guarnieri di Altra Politica, Ettore Manno di Comunisti Italiani, Giuseppe Pellacini dell'UDC, Elvio Ubaldi di Civiltà Parmigiana. "A Parma si aggira in questi giorni uno scrittore che si spaccia per il sindaco Federico Pizzarotti. Non può essere altrimenti, visto le enormità che sono state messe nero su bianco nel libro “Il primo cittadino”. Un volumetto denso di spunti e considerazioni che si fa davvero fatica a sintetizzare e non citare per intero. In questi giorni l'attenzione si è giustamente concentrata su alcune dichiarazioni del tutto inopportune relative ai dipendenti comunali, alla loro supposta “politicizzazione” e, in un altro punto del libro, rapporti di parentela con i precedenti amministratori. 

Non può essere, dicevamo, che un Sindaco si esprima in questo modo parlando della propria macchina amministrativa, eppure è così, anche quando parla dei rapporti con il Consiglio Comunale. Come giustificare ad esempio uscite come “Io per definizione non rispondo alla minoranza, io devo dar conto ai cittadini”, cui segue questa mirabile analisi: “Credo che si sprechi molto tempo in chiacchiere. Quando rifaremo lo statuto ridurremo i tempi di intervento dei consiglieri. Ora hanno 10 minuti per intervento e 5 per le dichiarazioni di voto, che sono sempre politiche e mai di merito. Sono troppi”.

Ma il Pizzarotti scrittore si spinge anche oltre quando dichiara con leggerezza “Trasparenza non è andare a bando su tutto”, una frase particolarmente grave, che assume i contorni del ridicolo quando si pensa alla volontà pervicace di andare a bando sulle strutture teatrali di via Oradour e vicolo delle Assi manifestata recentemente. Gradevole inoltre l'analisi del rapporto del Movimento 5 Stelle con il termovalorizzatore di Parma. Secondo il Pizzarotti scrittore non ha assolutamente inciso sulla campagna elettorale, anzi, a ben guardare, “Se vai a leggere il programma le righe sull'inceneritore sono quattro”. Come a dire: è un tema che non ci stava particolarmente a cuore...

Diamo invece atto al Pizzarotti scrittore di aver smascherato il Sindaco sulla vicenda dell'estinzione del debito comunale: “Quando ho scritto quel tweet, ho fatto quello che fanno i giornali. Ho detto la verità ma ho fatto un titolo. In realtà avrei potuto scrivere: "Entro il 2013 estingueremo tutti i debiti pregressi di conto capitale". Ma così il messaggio non sarebbe passato. È chiaro che non riusciremo a estinguere l'intero debito”. Ci pare che la frase si commenti da sola.

Che dire, se dovesse essere confermato il fatto che lo scrittore e il Sindaco sono la stessa persona non si saprebbe davvero da dove cominciare. Un allarme va però lanciato: in tutto il libro il tono prevalente è quello dell'uomo solo al comando che si lamenta dei vincoli che ne imprigionano la brillante azione amministrativa. Dai dipendenti comunali, alla minoranza, dalle leggi ingiuste (o sbagliate) alla stampa sempre di parte, dalla burocrazia asfissiante al “fare” che si contrappone alle “chiacchiere”. Una lamentazione continua che ricorda da vicino atteggiamenti già visti in alcune figure dittatoriali con cui la storia, dopo, non è mai stata molto teneraAl Pizzarotti scrittore, che del tutto casualmente si trova ad essere anche Sindaco di Parma, vorremmo ricordare che tutti questi vincoli hanno un nome: democrazia. Ed esistono proprio per controbilanciare uomini soli al comando che hanno perso il senso della realtà e della comunità che amministrano. Forse il Sindaco dovrebbe, ci permettiamo di aggiungere, ascoltare qualcuna di quelle “chiacchiere” che ci ostiniamo a fare in Consiglio e provare a considerare che molto spesso esistono sui fatti punti di vista diversi dal proprio".

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