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Cronaca

La figlia consuma coca: la madre fa arrestare due pusher

Tre nigeriani fermati dai poliziotti della Squadra Mobile: un 36enne. negli ultimi 8 anni, ha spacciato droga per oltre 100 mila euro 

Aveva il sospetto che la figlia - una giovanissima ragazza parmigiana - consumasse cocaina ed ha denunciato la situazione alla polizia. Dalla segnalazione della madre sono nate le indagini che hanno portato all'arresto di due pusher nigeriani, il 35enne J. D. e J. L. di 24 anni, che avevano immesso sul mercato delle sostanze stupefacenti di Parma centinaia di dosi di droga, soprattutto cocaina. La madre pensava che un amico della figlia le procurasse la droga: gli investigatori della Squadra Mobile sono riusciti - tramite alcune intercettazioni - ad identificare gli spacciatori. 

Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di risalire a decine di clienti dei due, i quali li hanno riconosciuti come i propri spacciatori abituali. I due nigeriani sono spacciatori di professione: nessuno dei due, infatti, risulta svolgere una stabile e lecita attività lavorativa. Secondo le indagini avrebbero offerto cocaina di scarsa qualità a prezzi decisamente bassi, che si aggiravano tra i 30/35 euro al grammo. 

Inoltre entrambi avrebbero delle zone di sosta  - il primo nel quartiere San Lazzaro ed il secondo nel quartiere Pablo - ma la caratura criminale dei due è apparsa decisamente diversa: infatti, mentre tutti gli acquirenti di J. L. hanno dichiarato che l’uomo li riforniva di sostanza stupefacente dall’estate del 2020, la stragrande maggioranza dei numerosi clienti di J. D. ha dichiarato di aver acquistato da lui centinaia di dosi di cocaina e di frequentarlo abitualmente da oltre due o tre anni. Infatti, quest’ultimo, nonostante fosse privo di precedenti di polizia per spaccio, già a partire dal 2015, in tantissime occasioni era stato identificato nelle principali zone di spaccio della città.

La seconda attività investigativa si è conclusa ieri con l’arresto di I. C. A., un altro puhser nigeriano di 35 anni nella sua abitazione. Le indagini degli agenti della Squadra Mobile hanno preso avvio nel dicembre dell'anno scorso. Dopo uno scambio di droga in strada, mentre una pattuglia fermava l’acquirente che, trovato in possesso di due palline di cocaina, dichiarava di averle appena acquistate da uno spacciatore nigeriano dietro pagamento di 80 euro, la seconda pattuglia, a distanza, fermava ed identificava il pusher, che aveva prorio 80 euro in contanti.

Nel corso della perquisizione è stato trovato un telefono cellulare con utenza telefonica che corrispondeva allo stesso numero di telefono che l’acquirente aveva dichiarato di aver chiamato per concordare l’incontro e la cessione di stupefacente. L’analisi del telefono e, in particolare, l’analisi dei tabulati telefonici, ha consentito di individuare numerosi clienti. 

Alcuni di loro sono stati convocati presso gli Uffici della Squadra Mobile e, non senza qualche reticenza, hanno descritto i loro rapporti con il pusher, spiegando concordemente che, nonostante questi fosse pronto e disponibile a raggiungere qualunque posto per effettuare le consegne, la sua area di azione fosse nella zona compresa tra via Venezia e Strada benedetta, proprio nei pressi della sua abitazione. Alcuni dei suoi clienti hanno dichiarato di acquistare stupefacente dall'uomo da oltre 8 anni: il giro d'affari illeciti, quindi, si aggira intorno ai 100 mila euro. 
 

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