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Cronaca

Attacchi del Giornale a Laguardia, l'Anm: "Così si denigrano i magistrati"

"La legittima contestazione -scrive l'Associazione Nazionale Magistrati dell'Emilia-Romagna- non dovrebbe risolversi in una sorta di dubbio costante sull'imparzialità della magistratura, fino ad attribuire valenza politica a decisioni imposte dalla legge

"La Sezione Anm Emilia-Romagna deve rilevare con preoccupazione e vivo rammarico la serie di articoli giornalistici, apparsi in questi mesi di maggio e giugno su alcuni quotidiani, dai quali emerge un atteggiamento di insistente discredito per l'operato dei magistrati della Procura di Parma, che da anni indagano anche sui gravi fatti delittuosi imputabili a vari amministratori locali. Si tratta di un impegno paziente e delicato, che ha ricevuto già frequenti conferme dagli organi giudicanti - a cominciare da quelli preposti alla verifica della legittimità delle scelte della Procura, primo fra tutti il 'Tribunale della Liberta'' - non a caso divenuti anch'essi oggetto di attacchi pretestuosi, spesso superficiali e disinformati". Lo sottolinea un comunicato della Giunta dell'Emilia-Romagna dell'Anm.

"A riprova del rilievo essenziale della tutela così fornita da tanti validi Colleghi - aggiunge l'Anm -, basti ricordare il recente passato, quando analoghi provvedimenti hanno portato al Commissariamento del Comune di Parma: la serietà del lavoro svolto e l'importanza di quei risultati smentiscono di per sé le tesi ricorrenti - ma non per questo meno inconsistenti - circa la presunta 'politicizzazione', che sarebbe alla base di tante iniziative della magistratura; e così - trascurando che proprio le esigenze di garanzia della legalità nell'Amministrazione pubblica rendono talora necessario l'intervento della Procura - ci si trova di fronte ad attacchi rivolti ai magistrati più impegnati in questi procedimenti, fino ad attribuire loro addirittura la presunta violazione di norme ordinamentali, riguardo alle quali il CSM non ha invece mosso alcun rilievo, sebbene si tratti dell'unico organo competente a valutarle, avendole anzi già in passato riconosciute prive di fondamento".

L'Anm "contesta sia ogni strumentalizzazione e sia il metodo denigratorio, il quale colpisce un Ufficio Giudiziario per ragioni estranee al libero esplicarsi del pieno diritto all'informazione, finendo piuttosto per distogliere l'attenzione dei cittadini dai fatti di rilievo penale, di cui pure occorre dare conto". "L'Anm si trova in prima linea nel riconoscere l'importanza del diritto di critica, anche nei confronti delle iniziative della magistratura" ma stigmatizza "certe iniziative della stampa, che non si limita a criticare nel merito - anche severamente, ma attenendosi a principi di verità - le scelte investigative o processuali, qualora non le condivida; viceversa, la legittima contestazione non dovrebbe risolversi in una sorta di dubbio costante sull'imparzialità della magistratura, fino ad attribuire valenza politica a decisioni imposte dalla legge, nei confronti di chi sia chiamato a perseguire gravi ed allarmanti ipotesi criminose".

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