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Cronaca

Alluvione a Colorno, Rainieri: "Fare luce sulla gestione della piena"

l consigliere chiama in causa i mancanti interventi di messa in sicurezza del torrente e la gestione della piena, chiedendo alla Giunta regionale di fare luce sulla vicenda

L’evento alluvionale verificatosi a Colorno, in provincia di Parma, il 12 dicembre, dove il torrente Parma ha fatto registrare, all’idrometro del ponte di Piazza Garibaldi, il livello record di 9,49 metri, è oggetto di un’interrogazione presentata in regione da Fabio Rainieri (Ln). Il consigliere, oltre alle abbondanti precipitazioni, chiama in causa la perdurante mancanza di interventi di messa in sicurezza idraulica del torrente e punta il dito contro le modalità con cui sarebbe stata gestita la piena, approccio che – si legge nell’atto ispettivo – avrebbero provocato un innalzamento delle acque troppo repentino. L’alveo del Parma, infatti, compresa la zona della cassa di espansione a Marano, avrebbe presentato, a causa di mancati o comunque insufficienti interventi preventivi di ripulitura, un eccesso di vegetazione e di accumuli di altri materiali. Questa situazione, – sostiene il leghista – avrebbe contribuito a far innalzare il livello delle acque, aumentandone la velocità. La gestione del flusso delle acque presso la cassa di espansione a Marano, inoltre, – riporta l’esponente del Carroccio – sarebbe stata caratterizzata da una tardiva completa apertura, che non avrebbe consentito di limitare l’ondata di piena. Rainieri, pertanto, chiede alla Giunta regionale “di fare luce sulle presunte criticità nella prevenzione e nella gestione dell’evento alluvionale e, nel caso, di accertarne i motivi”. Domanda, inoltre, “se ritenga siano stati previsti sufficienti interventi di ripulitura dell’alveo del torrente e se ritenga corretta la prassi attendista di aprire in un primo momento solo in parte la cassa di espansione di Marano”. 

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