rotate-mobile
Cronaca

Menzione speciale all’Ospedale di Parma per l’assistenza alle donne vittime di violenza

Il riconoscimento è arrivato dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (Onda) all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma per l’attenzione e l’impegno alle donne vittime di violenza

Menzione speciale all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma per l’assistenza alle donne vittime di violenza. Il riconoscimento è arrivato dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) che ha premiato l’Ospedale Maggiore con una menzione speciale per le competenze espresse, nell’ambito della presa in carico delle donne vittime di violenze. Il premio e stato consegnato oggi,  presso la Casa dei diritti del Comune di Milano  alla presenza delle autorità cittadine, alla dottoressa  Antonella Vezzani, dirigente medico e presidente del Comitato Unico di Garanzia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

“Il riconoscimento assegnato al  progetto aziendale - spiega il direttore generale Leonida Grisendi - premia il lavoro interprofessionale di tutti gli operatori sanitari che già da diversi anni sono impegnati nel miglioramento delle procedure interne di accoglienza. Attraverso la realizzazione del servizio l’ospedale ha realizzato una rete  in stretta connessione con il territorio e con il volontariato, estendendo la propria missione di cura, nel significato più completo e profondo del termine”.

Obiettivo del servizio di accoglienza è di governare il percorso sanitario della donna che ha subito violenza, attraverso l’applicazione di una procedura ben definita per gli operatori sanitari. Il percorso, che inizia con l’accesso al Pronto soccorso, vede la realizzazione di un iter definito e condiviso, dall’accoglienza, alla realizzazione di procedure sanitarie, sino alla dimissione ed attivazione delle risorse territoriali finalizzate ad una presa in carico tempestiva e alla pianificazione di un progetto individuale di intervento nel rispetto della volontà della donna.

Il servizio si realizza attraverso l’applicazione di una procedura che descrive come aiutare la vittima che si presenta in ospedale: riconoscere i segni e i sintomi della violenza anche quando non espressi, facilitare la richiesta di aiuto nel rispetto della volontà della donna, garantire un luogo idoneo alla visita e all’ascolto, evitare passaggi inutili e dolorosi a più reparti e professionisti, fornire alla paziente informazioni chiare su modalità, responsabilità, raccolta delle prove e prelievi diagnostici e sugli obblighi di legge. La donna viene informata sulla necessità di un follow up infettivologico e di controllo clinico, garantendo l’attivazione dei sistemi a protezione della vittima e dei figli, nel caso ci sia un rischio elevato di reiterazione della violenza.

Il percorso è stato sviluppato soprattutto negli ultimi anni con l’attivazione del protocollo per gli operatori sanitari e con diversi corsi di formazioni. Nel 2013, attraverso un finanziamento all’Azienda ospedaliera da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono stati formati 20 operatori sanitari, personale delle Forze dell’Ordine e del Centro Antiviolenza. La formazione, proseguita nel 2014, ha coinvolto anche 50 operatori, tra questi medici di base farmacisti e dentisti, quest’ultimo progetto è stato finanziato da SOROPTIMIST Parma, associazione femminile  che opera per la promozione dei diritti e realizzato presso l’Ordine dei Medici.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Menzione speciale all’Ospedale di Parma per l’assistenza alle donne vittime di violenza

ParmaToday è in caricamento