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Cronaca

San Leonardo, tra condanne e paura una settimana dopo le molotov

Una settimana dopo il grave episodio di cronaca che si è verificato nella notte tra sabato 22 e domenica 23 maggio siamo tornati nel quartiere San Leonardo a Parma per cercare di capire cosa pensano i residenti

Una settimana dopo il grave episodio di cronaca che si è verificato nella notte tra sabato 22 e domenica 23 maggio siamo tornati nel quartiere San Leonardo a Parma per cercare di capire cosa pensano i residenti. Nella tranquilla Parma una molotov viene lanciata da un'auto in corsa, scappata poi in via Cuneo. Il titolare del bar Laguna si è segnato la targa e così la Polizia è riuscita a risalire agli autori del gesto: tre ragazzi che secondo gli inquirenti, non aderiscono a gruppi politici organizzati.

Nelle vie adiacenti a via Venezia ogni sera i pusher lavorano, sotto gli occhi di tanti cittadini. Alcuni di loro scelgono di rimanere in casa o di uscire ma di cambiare quartiere. "Io non metterei le molotov -ci dice una signore italiano di circa 50 anni in via Venezia- con questo episodio non si fa altro che confermare che in quartiere non c'è sicurezza: e se avessero colpito un ciclista o un bambino? Sono atti da scellerati: non si risolve così il problema dello spaccio in questo quartiere. Se l'attività è diminuita? Non credo proprio, almeno a vedere la concentrazione delle persone dopo le 8 di sera, sempre negli stessi punti"

"Ovviamente non penso che questi signori vadano colpiti con delle molotov - commenta una ragazza ventenne in via San Leonardo - ma dove siamo? Parma è sempre stata una città tranquilla dal punto di vista dell'ordine pubblico. Qui le molotov non le hanno mai tirate nemmeno i comunisti, non è che adesso ci si mettono i fascisti o chi per loro. Basterebbe mandare la Polizia quando si vedono certe scene, avvertirli in tempo e tornare a scendere in strada. Perchè se non lo facciamo noi non lo fa nessuno" 

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