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Cronaca

'Ndrangheta: la cosca Grande Aracri chiese 6 milioni di euro per costruire 76 villette al Campus

La Credit Agricole bloccò l'erogazione dei fondi: l'episodio risale al 2019 ed è emerso nel corso della nuova udienza del processo "Grimilde" in corso a Reggio Emilia

Un consulente d'impresa, legato alla cosca di 'Ndrangheta di Nicolino Grande Aracrichiese un finanziamento di sei milioni di euro alla Credit Agricole per la realizzazione di 76 villette nella zona del campus universitario a Parma. L'istituto di credito bloccò però l'erogazione dei fondi.

L'episodio risale al 2019 ed è emerso nel corso della nuova udienza del processo "Grimilde" in corso a Reggio Emilia. Il professionista fu messo in tale stato di soggezione "piangeva, non voleva alzarsi dal letto ed evitava di andare in ufficio", ha raccontato la sua compagna in aula - che dovette chiedere alla donna 20 mila euro per riacquistare la serenità. Soldi versati sull'unghia e mai restituiti perchè "problemi non se ne volevano".

Nel corso del processo sono stati infatti sentiti due intermediatori creditizi che Salvatore Grande Aracri, figlio maggiore di Francesco e nipote del boss Nicolino, coinvolse in una serie di operazioni per tutelare ed espandere il patrimonio suo e della famiglia. E' emerso soprattutto il ruolo dei cosidetti 'colletti bianchi' che lavorano per conto delle cosche e si occupano principalmente di chiedere prestiti, finanziamenti, mutui e fidejussioni. 

E' noto infatti come la cosca Grande Aracri muova da anni i suoi tentacoli anche a Parma e provincia e che le sue manovre coinvolgano personaggi che hanno a che fare con la nostra città. "Di idee ne avevano molte", ha raccontato un altro testimone, sempre consulente d'impresa, citando ad esempio un'operazione immobiliare in provincia di Vicenza e il progetto di gestione di un punto carni a Calerno, tra Parma e Reggio Emilia.

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