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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

'Ndrangheta, operazione Grimilde contro la cosca Grande Aracri: tre arresti a Parma

Trecento tra donne e uomini della polizia di Stato hanno eseguito gli arresti, le perquisizioni e i sequestri: ecco la galassia degli interessi degli 'ndranghetisti tra Parma, Piacenza e Bologna. I coinvolti nella nostra città

Nuovo colpo alle mafie in Emilia. La Polizia di Stato di Bologna, in collaborazione con quella di Parma, Reggio Emilia, Piacenza e con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, ha eseguito una vasta operazione nei confronti di un presunto sodalizio ‘ndranghetista operante in Emilia, storicaménte legato alla nota famiglia mafiosa dei Grande Aracri di Cutro. Gli arresti sono stati in totale sedici, tra cui alcuni 'eccellenti'.

A Parma sono state arrestate tre persone: Giuseppe Lazzarini e Giuseppe Strangio accusati di associazione mafiosa e Claudio Bologna, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. 

'Ndrangheta in Emilia: scatta l'operazione Grimilde

Sono in corso di esecuzione, in varie città d’Italia, perquisizioni nei confronti di coloro che pur non essendo direttamente destinatari del provvedimento restrittivo emesso dall’Autorità Giudiziaria di Bologna sono risultati, nel corso dell’indagine, collegati al gruppo ‘ndranghetista operante in Emilia Romagna. 

I destinatari del provvedimento restrittivo sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento, truffa aggravata dalle finalità mafiose. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi eseguiti dalla Polizia di Stato contro la mafia calabrese figurano elementi di primo piano del sodalizio ‘ndranghetista emiliano, tra i quali Salvatore Grande Aracri, Francesco Grande Aracri e Paolo Grande Aracri, ritenuti ai vertici del clan operante nelle Province di Reggio Emilia Parma e Piacenza.

Tra i destinatari del provvedimento restrittivo anche Giuseppe Caruso, l'attuale Presidente del Consiglio Comunale di Piacenza, ritenuto appartenente al gruppo mafioso capeggiato dagli altri. Nell’ambito della stessa operazione è in corso di esecuzione un decreto di sequestro preventivo di beni emesso dalla Dda di Bologna nei confronti dei principali appartenenti al gruppo criminale riguardante società, beni mobili ed immobili, conti correnti.

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Decapitati i vertici della cosca 

Ai vertici del sodalizio, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ci sarebbero stati Francesco e Salvatore Grande Aracri. Il primo viveva a Brescello (Reggio Emilia), cittadina emiliana sciolta per infiltrazioni della criminalità organizzata. Accadde nel 2017. Erano loro due, secondo l'accusa, a tirare le fila delle azioni criminose, rivestendo il ruolo di "promotori, capi e organizzatori" . Secondo la Polizia, avrebbero "agito in sinergia con i vertici" anche Paolo Grande Aracri e Giuseppe Caruso, Presidente del Consiglio Comunale di Piacenza.

I provvedimenti, emessi dal Gip presso il Tribunale di Bologna su richiesta della Dda, sono eseguiti dai poliziotti della squadra mobile di Bologna in collaborazione con quelle di Parma, Reggio Emilia e Piacenza in varie province dell’Emilia Romagna. Nell’ambito dell’operazione, denominata Grimilde, sono impegnati circa 300 tra donne e uomini della Polizia di Stato, appartenenti a tutti gli Uffici investigativi dell’Emilia Romagna, al Reparto Mobile di Bologna, al Reparto volo Emilia Romagna, al Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna, alle Unità Cinofile della Polizia di Stato. "Siamo contenti del risultato raggiunto fino ad ora, ma non ci fermiamo qui, andiamo avanti per questa strada ". Così ha fatto sapere Luca Armeni, capo della Squadra Mobile di Bologna.

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